A rischio i diritti dei bambini tibetani: allarme dell’Onu

Sotto la lente di ingrandimento finiscono i diritti di quasi un milione di bambini tibetani che sono a rischio per via delle iniziative del Governo cinese, finalizzate a una assimilazione dal punto di vista culturale, religioso e linguistico.

L’allarme è lanciato dai relatori speciali del Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite. Nello specifico, viene messo sul tavolo un aspetto, ovvero la chiusura delle scuole rurali nelle aree abitate dalla popolazione tibetana, sostituite a loro volta da plessi di contea che prevedono la residenzialità dei bambini. Quest’ultimi, così, sono separati dalle loro famiglie.

Inoltre, è sottolineato come negli edifici scolastici residenziali il contenuto e l’ambiente educativo siano costruiti attorno alla cultura Han, quindi con libri di testo dedicati a questa cultura. Viene da sé chi bambini della minoranza tibetana si ritrovino obbligati a seguire un percorso di “istruzione obbligatoria” in cinese mandarino, senza alcun accesso non solo alla loro lingua, ma anche alla storia e alla cultura tradizionale. Il tutto, per questi bimbi, porta a una perdita della loro lingua madre e, contemporaneamente, alla rispettiva capacità di comunicare, in lingua tibetana, con i genitori e gli altri familiari.

“Siamo allarmati da quella che sembra essere una politica di assimilazione forzata dell’identità tibetana con la maggioranza dominante cinese – sostengono gli esperti – attraverso una serie di azioni oppressive contro le istituzioni educative, religiose e linguistiche tibetane”. Per l’Onu, il punto di “svolta” è rappresentato dalla Conferenza centrale sugli affari etnici tenutasi a Pechino nel 2021: nell’occasione, in sintesi, ai gruppi etnici viene indicato di mettere sempre gli interessi della nazione cinese sopra ogni altra cosa.

“Quest’appello ha riaffermato l’idea di costruire uno Stato socialista moderno e forte, basato su un’unica identità nazionale cinese. Le iniziative per promuovere la lingua e la cultura tibetana sarebbero state soppresse e le persone che difendevano l’istruzione tibetana sarebbero state perseguitate”.

Aggiornato il 07 febbraio 2023 alle ore 16:38