I 12 punti di Pechino

Per la prima volta dallo scoppio del conflitto, la Cina prende una posizione esplicita sulla guerra in Ucraina. A un anno esatto dall’invasione russa Pechino, dopo che essere stata più volte chiamata in causa sia da Kiev che dal Cremlino, ha deciso di provare a rompere l’inerzia di questo muro contro muro che non ammette spazi negoziali. Il ministero degli Esteri cinese ha reso noto un documento articolato in 12 punti, che si basa sul dialogo come unica opzione per uscire dalla crisi. Il foglio è frutto del lungo viaggio di Wang Yi, il capo della commissione Affari Esteri del Partito, nel quale ha incontrato i suoi omologhi occidentali e Vladimir Putin in persona. Un piano ambizioso che mostra come la Cina, a un anno dallo scoppio della guerra, goda di una posizione molto forte nello scacchiere politico. Tuttavia, la riproposizione di posizioni generiche – e già note – rispetto all’aggressione russa verso l’Ucraina, ha ridimensionato le aspettative, rischiando in fin dei conti di scontentare sia Putin che Volodymyr Zelensky. Il documento degli Affari Esteri di Pechino punta su una posizione di terzietà del Paese, tentando di accogliere le richieste di entrambi i fronti. Proprio per questo, nel voto di risoluzione delle Nazioni Unite la Cina si è astenuta.

Ecco i 12 punti di Wang Yi per la pace:

1) Rispettare la sovranità di ogni Paese: “L’indipendenza e l’integrità territoriale vanno strettamente preservate in base al diritto internazionale e alla Carta delle Nazioni Unite”.

2) Abbandonare la mentalità da Guerra fredda: “La sicurezza di un Paese non può essere ottenuta a spese degli altri Paesi; la sicurezza di una regione non può essere ottenuta rinforzando o espandendo alleanze militari; non ci sono soluzioni semplici a un problema complesso: tutte le parti dovrebbero lavorare a una architettura di sicurezza europea che sia bilanciata, effettiva e sostenibile”.

3) Cessare le ostilità: “Guerra e conflitto non beneficiano nessuno: tutte le parti devono rimanere razionali, evitare che la crisi vada fuori controllo ed aiutare Russia e Ucraina a riprendere il dialogo diretto al più presto possibile per arrivare a una tregua”.

4) Riprendere i negoziati di pace: “Dialogo e negoziati sono l’unica possibile soluzione alla crisi; la comunità internazionale dovrebbe aiutare le parti in conflitto a raggiungere un accordo politico”.

5) Risolvere la crisi umanitaria: “Le missioni umanitarie devono seguire i principi di neutralità e imparzialità; la sicurezza dei civili deve essere protetta anche tramite corridoi per l’evacuazione dalle zone di conflitto e operazioni di assistenza che dovrebbero essere coordinate dall’Onu”.

6) Proteggere i civili e i prigionieri di guerra: “Le parti dovrebbero attenersi strettamente alle regole internazionali e rispettare i diritti dei prigionieri di guerra; la Cina favorisce e incoraggia gli scambi dei militari catturati”.

7) Mantenere in sicurezza gli impianti nucleari: “Bisogna evitare attacchi armati contro le centrali atomiche o altre installazioni nucleari per evitare incidenti”.

8) Ridurre i rischi strategici: “Le armi atomiche non devono mai essere usate e le guerre nucleari non devono essere combattute, così come va evitata anche la sola minaccia di usare queste armi e quelle chimiche e batteriologiche in ogni circostanza”.

9) Facilitare le esportazioni di cereali: “Le parti devono implementare appieno l’accordo sulle esportazioni di grano firmato da Russia, Ucraina, Turchia e Onu per evitare una crisi alimentare mondiale”.

10) Fermare le sanzioni unilaterali: “La Cina si oppone a sanzioni economiche che non siano autorizzate dal Consiglio di sicurezza dell’Onu”.

11) Stabilizzare la produzione industriale e le catene di distribuzione: “Tutti dovrebbero evitare di usare l’economia globale come arma o strumento a scopi politici; servono sforzi congiunti per mitigare l’impatto della crisi su energia, finanza, commercio e trasporti”.

12) Promuovere la ricostruzione post-bellica: “La comunità internazionale deve prendere misure per aiutare la ricostruzione nelle zone di guerra; la Cina è pronta ad assicurare assistenza e svolgere un ruolo attivo in questo campo”.

Aggiornato il 07 novembre 2023 alle ore 15:58