Francia: ancora proteste e disordini

Nelle ore scorse cassonetti a fuoco nella zona del boulevard Voltaire e le cariche della polizia. Scontri nel corteo parigino per la decima giornata di mobilitazione contro la riforma delle pensioni. Al momento, secondo quanto appreso, sarebbero stati effettuati 22 fermi, 10mila invece le perquisizioni effettuate dalle forze dell’ordine. Il corteo parigino, partito alle 14 da Place de la République in direzione Place de la Nation si era svolto in modo assolutamente pacifico.

Scontri tra manifestanti e agenti sono stati registrati anche a Nantes: un’agenzia bancaria è stata incendiata, nel mirino pure il tribunale amministrativo. Danneggiamenti a Rennes. Bloccati i luoghi simbolo di Parigi. La Tour Eiffel è stata chiusa per sciopero in concomitanza con l’inizio delle manifestazioni odierne. Invasi i binari della Gare de Lyon e vari ritardi alla circolazione dei treni.

Il portavoce del Governo francese, Olivier Véran, ha detto: “Cogliamo la proposta di Laurent Berger di parlarsi, ma direttamente. Non c’è alcun bisogno di una mediazione… Non c’è mediatore nella Repubblica quando possiamo parlarci direttamente… rispettiamo gli scioperi e le manifestazioni, ma saremo particolarmente vigili affinché non diano luogo a nuove derive”.

Il presidente della Conferenza episcopale di Francia, Eric de Moulins-Beaufort, si è detto preoccupato per le “violenze” a margine delle proteste in relazione alla riforma delle pensioni. “Le violenze osservate a margine di alcune manifestazioni in questi ultimi giorni, le violenze perpetrate da certi gruppi che usano la violenza come arma politica, i drammi talvolta causati da reazioni non sempre controllate di chi serve l’ordine pubblico turbano i nostri concittadini: sono un sintomo allarmante dello stato del tessuto sociale”.

Disagi per quanto concerne i treni suburbani di Parigi, con il 40 per cento dei convogli Rer (Réseau Express Rapide) soppressi sulle linee A e B (quest’ultima collega gli aeroporti parigini di Roissy Charles-de-Gaulle e Orly al centro della capitale).

Intanto, il Consiglio costituzionale di Parigi, equivalente francese della Corte costituzionale italiana, si pronuncerà sulla riforma delle pensioni il prossimo 14 aprile. In una nota, i saggi di Parigi hanno sostenuto che interverranno sulla riforma delle pensioni e l’organizzazione di un referendum di iniziativa condivisa, appunto, venerdì 14 aprile “a fine giornata”, con sette giorni di anticipo sulla data limite.

Aggiornato il 29 marzo 2023 alle ore 16:23