La politica nel mirino degli attacchi hacker

martedì 18 ottobre 2016


Ancora una volta i Democratici finiscono vittime di attacchi informatici. Distribuiti sul web nuovi dati sui finanziamenti alla Clinton e numeri di carte di credito dei membri del partito. Anche il governo pakistano sembra essere caduto sotto i colpi degli hacktivist.

Si fanno chiamare Guccifer 2.0 e CyberZeist. Come riferisce il sito www.Hackerattack.it, il primo sembra avere un conto aperto con Hillary Clinton e negli ultimi giorni ha pubblicato in vari punti della Rete nuovi documenti relativi alle donazioni di grandi banche e aziende per sostenere la campagna elettorale della candidata democratica. Tutto è finito on-line lo scorso 4 ottobre. La storia di Guccifer sembrava finita quando il 44enne rumeno, Marcel Lazar, era stato arrestato ed estradato negli Stati Uniti per scontare una condanna di 52 mesi. In seguito era stato trovato impiccato nella sua cella del carcere della Virginia. Evidentemente la versione 2.0, difficile dire se il nickname nasconda un singolo o un gruppo, ha voluto riprendere il lavoro del suo predecessore.

Quasi simultaneamente un hacktivist di lungo corso, nascosto dietro lo pseudonimo CyberZeist, ha dichiarato di aver colpito i sistemi democratici. Il risultato finale è stata la distribuzione in vari siti web delle carte di credito dei membri del Partito. Il 9 ottobre, poi, lo stesso CyberZeist ha affermato di aver violato l’infrastruttura web del governo pakistano, distribuendo in vari siti web i dati relativi alle utenze dei server e quelli di svariate caselle di posta elettronica (password comprese). L’exploit sembra essere stato favorito dalla presenza di vulnerabilità sui sistemi.

Questa seconda parte dell’anno sembra segnare una forte recrudescenza degli attacchi informatici legati al hacktivism a sfondo politico. Tutti gli attacchi, al di là della protesta, dimostrano una scarsa considerazione per le questioni di sicurezza da parte di molti, troppi governi. Nel mese europeo della sicurezza informatica, oltre a fare buoni propositi, sarebbe utile iniziare a rimboccarsi le maniche.

 


di Alessandro Curioni