Italia rinnovabile, energia pulita in tutti Comuni

mercoledì 28 novembre 2018


 

Italia sempre più rinnovabile. Parliamo di energia e del fatto che quella ‘pulita’ è ormai presente in tutti i Comuni del nostro Paese, con almeno un impianto. Le amministrazioni comunali autosufficienti per i fabbisogni elettrici sono oltre 3mila; mentre 37 sono quelle che arrivano al 100% rinnovabili, grazie all’autoproduzione. Le rinnovabili in testa, tra quelle più diffuse, sono rappresentate dal fotovoltaico con 20 Gigawatt (GW). Mentre la prima regione è la Lombardia (che molto deve all’eredità dell’idroelettrico).

È questo il quadro dipinto dal nuovo rapporto ‘Comuni rinnovabili’ di Legambiente, presentato nel corso del forum ‘QualEnergia’. Evidente il salto in avanti compiuto dal nostro Paese “in 10 anni”: erano 356 i Comuni rinnovabili mentre ora “la produzione è cresciuta di “oltre 50 TWh (Terawattora), con un contributo delle rinnovabili passato dal 15 al 34,4% rispetto ai consumi elettrici, e dal 7 al 17,7% in quelli complessivi”.

Secondo il rapporto è “la Lombardia la regione con il maggior numero di impianti a fonte rinnovabile in Italia con 7.989 MW (Megawatt) installati; la Puglia è invece la regione leader per le nuove rinnovabili (solare e eolico, 5.056 MW su 5.388 MW totali)”. I Comuni con impianti fotovoltaici sono 7.862, 6.822 quelli con solare termico, 1.489 quelli con mini-idroelettrico e 1.025 quelli con eolico, 4.130 quelli con le bioenergie e 595 i Comuni della geotermia. Per Legambiente, in base a uno studio di Elemens, “il nuovo Piano energia e clima deve cogliere appieno i benefici della decarbonizzazione; con una riduzione del 55% delle emissioni al 2030” ci potrebbero essere “vantaggi pari a 5,5 miliardi di euro all’anno e 2,7 milioni di nuovi posti di lavoro”.

“Dobbiamo, e finalmente possiamo, fermare la febbre del Pianeta - dichiara la responsabile Energia di Legambiente, Katiuscia Eroe - in Italia entro il 2030, dobbiamo riuscire almeno a triplicare i 20 GW installati di impianti solari e realizzare investimenti capaci di ridurre drasticamente consumi energetici e emissioni di CO2. Un modello che - continua - si può allargare a tutta l’Italia grazie alla nuova direttiva sulle fonti rinnovabili che finalmente consentirà anche in Italia di premiare chi si autoproduce l’energia. Ci aspettiamo quindi che il Governo recepisca subito queste nuove regole”.

“Il nuovo Piano energia e clima - conclude il vicepresidente di Legambiente Edoardo Zanchini - che l’Italia dovrà presentare in una prima versione entro dicembre 2018, dovrà fissare la traiettoria degli obiettivi e delle politiche al 2030, inquadrate dentro una strategia di lungo termine al 2050 di decarbonizzazione dell’economia. Alla Conferenza Onu sul clima in Polonia ci aspettiamo che il nostro Governo si batta per mettere in campo un’azione climatica ambiziosa”.

 


di Redazione