La politica si occupi dell’immortalità

Trasferire mente e coscienza in un computer. Superare il nostro corpo deperibile sconfiggendo i limiti biologici e intraprendendo e trovando la via digitale alla nostra immortalità. Esiste, oggi solo agli inizi, la possibilità di uploadare la mente umana sul computer. Si tratta di eseguire la scansione totale del nostro cervello umano, cioè catturare e riprodurre, trasferire il modo in cui i neuroni sono collegati e interagiscono tra loro, e riprodurre tutto in digitale. Avremo così a disposizione il nostro “io” su computer con la nostra memoria, le nostre emozioni, il nostro modo di pensare e prendere decisioni. Tutto trasferito dentro il computer, allo stesso modo di come trasferiamo un file o un testo. Finora si è riusciti a simulare digitalmente solo il funzionamento di una piccola porzione del cervello di un ratto. È il risultato nel 2015 del progetto europeo “Blue Brain Project”. Nel 2013 ci sono voluti 83mila processori, quaranta minuti e uno tra i computer più potenti del mondo – il giapponese K – per riprodurre un secondo dell’attività del cervello umano. La strada per riuscire a replicare artificialmente il comportamento – estremamente complesso e in grandissima parte sconosciuto – del nostro cervello fatto di 100 miliardi di neuroni (per la precisione 86 miliardi di neuroni, come ha scoperto la ricerca datata 2018 della dottoressa Suzana Herculano-Houzel in Brasile. Interessante riferire che il numero di stelle della via Lattea è compreso tra i 200 ed i 400 miliardi) e un milione di miliardi di sinapsi, è ancora molto lunga. L’impresa è estremamente ardua e difficile ma possibile.

Il russo Dmitry Itskov, con la sua “2045 Iniziative”, punta a riuscire nell’impresa del nostro futuro immortale nel giro dei prossimi trenta anni. Entro il 2045 uomo e computer saranno fusi e avremo un’intelligenza infinitamente superiore all’attuale, e l’immortalità. Il cervello umano impiega una grande quantità di energia – circa il 20-25 per cento dell’energia totale a disposizione. Nei moscerini della frutta ci sono 100mila neuroni, un milione di neuroni negli scarafaggi, 75 milioni nei topi, un miliardo di neuroni nei gatti, 170 milioni di neuroni nei polipi, 7 miliardi di neuroni negli scimpanzé, 23 miliardi di neuroni negli elefanti. L’essere umano produce, all’interno dell’ippocampo – nel cervello – 700 nuovi neuroni al giorno. I neuroni sono cellule nervose destinate alla produzione e allo scambio di segnali. Sono cioè i mezzi della trasmissione – elettrica mista a magnetica – del sistema nervoso, tramite cui funziona il corpo. I neuroni del corpo umano hanno forme e posizioni diverse ma hanno un denominatore comune, cioè lunghi prolungamenti, i dendriti se ricevono le informazioni, gli assoni se le trasmettono. Se il cervello umano è conoscibile, con immensa difficoltà ma la strada è possibile, il grande mistero della neurologia è la coscienza umana, che potrà essere svelata attraverso l’applicazione della fisica quantistica. Il passaggio cioè dallo studio del funzionamento del cervello alla comprensione della coscienza umana passa attraverso l’applicazione della fisica quantistica all’attività neuronale.

Oggi è già possibile vedere le immagini del cervello attraverso la risonanza magnetica funzionale. Con l’optogenetica –che utilizza tecniche ottiche – è possibile spegnere ed illuminare neuroni spegnendo ed accendendo aree di allocazione di problemi, ad esempio neurologici. Gli scienziati stanno mettendo in piedi strumenti per la condivisione dei dati – Massively Multiplayer data – in grado di immagazzinare una serie enorme ed infinita di dati che possono poi essere utilizzati per dare vita a nuove branche della scienza, in senso contrario alle scienze settoriali e specifiche. Settori interdisciplinari che connettono insieme dati e conoscenze scientifiche di fisica, biologia, chimica, neurobiologia, genetica ed ingegneria genetica, epigenetica, informatica, bioingegneria, neuroscienza eccetera per poter realizzare nuove scoperte. Il progredire dell’ingegneria genetica da sola sta portando l’umanità nella possibilità di creare nuove forme di vita artificiale, verso la programmazione di organismi come software. Si possono in tal modo curare tutte le malattie che oggi conosciamo. Per fare ciò è fondamentale conoscere a perfezione il microbioma umano e di ciascuno di noi singolarmente, cioè l’insieme dei microorganismi che abitano nel nostro corpo, ad esempio nel tratto intestinale che è la causa di moltissime malattie dei nostri corpi umani. La genetica ha scoperto che i nostri geni cambiano a contatto con l’ambiente esterno.

La longevità è influenzata sì dal patrimonio genetico ereditato ma anche dagli stress che addirittura mutano e sono in grado di modificare il nostro Dna con conseguenze non prevedibili. L’epigenetica consentirà di sapere in tempo reale la modifica operata sui nostri geni da un determinato ambiente esterno, e si potrà intervenire per evitare che ci crei danno e ai nostri discendenti. Teletrasporto, microchip di Dna, il deuterio per produrre l’energia nucleare del futuro. La radioastronomia e l’esobiologia possono farci conoscere nuove terre oltre la nostra nel cosmo, con la biologia a gravità zero potremo curarci, e via dicendo. Vi rendete conto di quanto siamo folli nel circoscrivere alla politica inutile e stolta sotto i nostri occhi il nostro campo di azione umano che può essere e divenire infinito?

Aggiornato il 16 gennaio 2019 alle ore 12:52