Rivoluzione Auditel

Rivoluzione in casa Auditel. Non solo più televisione, ma anche contenuti trasmessi on demand sui device digitali. L’annuncio è arrivato in occasione della presentazione della relazione annuale della società, che si è svolta alla Camera. Ancora non sono stati diffusi i primi dati, ma Auditel ha iniziato da quasi tre mesi le nuove rilevazioni ed è già in grado di fare le prime valutazioni. Una parte degli ascolti persi in questi anni, anche a causa dell'esplosione degli smartphone, tornano ai brodcaster. I punti di share addizionale sono però ancora contenuti e, soprattutto, non sono distribuiti in modo lineare ma secondo logiche del tutto nuove e diverse.

A guadagnare ascolti sono soprattutto i programmi la cui struttura narrativa è organizzata per clip, pensata per intercettare i target giovani, con un raddoppio e in alcuni casi una triplicazione dell'ascolto rilevato sulla sola tv tradizionale. A cambiare, poi, è proprio la fruizione del contenuto on demand: consumo rapido, in mobilità e con livelli di attenzione più elevati. In una formula: meno tempo, più attenzione, più scelta.

Il presidente di Auditel, Andrea Imperiali, ha illustrato il percorso di rinnovamento intrapreso nel 2018 dalla società, con il “SuperPanel” composto da 16.100 famiglie, pari a 41.000 individui, sul quale si basano anche le nuove rilevazioni sui diversi device. “Si tratta di un passaggio fondamentale che Auditel intende offrire all'industria televisiva, incalzando sul terreno della trasparenza e della certificazione dei dati quei soggetti che fino ad oggi sono sfuggiti a ogni controllo”, ha spiegato, sottolineando che l'innovazione “rappresenta un primato a livello continentale, realizzato in tempi record”.

Aggiornato il 28 febbraio 2019 alle ore 17:51