Apple si piega alla Cina: rimossa la app “HKmap.live”

Apple ha annunciato la rimozione della app “HKmap.live”, disponibile a Hong Kong e utilizzata dai manifestanti per tracciare l’attività della polizia. In una nota, la società californiana ha spiegato che sono state violate le regole visto che l’app sarebbe stata usata anche “per tendere agguati alla polizia” e da criminali “per perseguitare i residenti in aree senza forze dellordine”. “Lapprovazione di Apple alla app ovviamente aiuta i ribelli. Questo significa che intendeva essere complice dei rivoltosi?”, aveva scritto il Quotidiano del Popolo, voce ufficiale del Partito comunista cinese.

Apple ha spiegato che la app aveva violato le sue regole a causa dell’uso illegale fatto, come per gli agguati tesi alla polizia. La compagnia aveva prima respinto a inizio mese la applicazione di crowdsourcing, per poi cambiare opinione venerdì, rendendola sabato disponibile nell’App Store, finendo però subito nel mirino del governo cinese. Apple, nella nota, ha spiegato che “molti utenti preoccupati di Hong Kong” hanno contattato la compagnia sulla mappatura consentita dalla app. Un’indagine sul suo uso ha fatto emergere modalità che avrebbero messo “a rischio lapplicazione della legge e i residenti di Hong Kong. La app mostra la localizzazione della polizia e abbiamo verificato con la Hong Kong Cybersecurity and Technology Crime Bureau un uso per effettuare agguati alla polizia e minacciare la pubblica sicurezza. E criminali l’hanno usata per accanirsi contro i residenti nelle aree dove sapevano che non c’erano le forze dellordine”.

La giustificazione, per la verità, assomiglia molto a un’arrampicata sugli specchi per giustificare una decisione presa solo per blandire la dittatura che governa sul secondo mercato mondiale (dopo gli Stati Uniti) in cui sono diffusi i device Apple.

Aggiornato il 23 maggio 2020 alle ore 13:28