Il monito della Ericsson sul 5G

mercoledì 5 agosto 2020


Pericoloso per la salute? Certamente, o quasi, per i consumi e i risparmi delle famiglie europee. Uno studio commissionato dalla Ericsson agita i sacerdoti e gli adepti senza se e senza me della missione salvifica della tecnologia. Attenti alla 5G, dice il colosso svedese, perché potrebbe “incrementare drammaticamente” i consumi di energia, se verrà utilizzato e distribuito come il 3G e il 4G. Alcuni fornitori di servizi di comunicazione hanno persino stimato un raddoppio del loro consumo di energia per soddisfare le crescenti richieste di traffico, migliorando la rete e implementando il 5G, scrive il gruppo di studio Function Technology di Ericsson, nella prefazione al rapporto. Il che, si legge, non è sostenibile dal punto di vista dei costi o dell’ambiente. Allo stesso tempo, però, il 5G è ritenuto lo standard più attento all’energia, a proposito di miglioramenti tecnologici come le modalità di sonno più intelligenti e una trasmissione dei dati più efficiente, e che potrebbero aiutare a ridurre il consumo di energia dei dispositivi collegati.

Queste caratteristiche, combinate con un nuovo approccio al lancio della rete, rendono possibile quadruplicare il traffico di dati senza aumentare il consumo di energia, afferma la Ericsson. Storicamente, il lancio delle reti di telecomunicazione ha sempre comportato un crescente consumo di energia, spiega Mats Pellback Scharp, responsabile della sostenibilità di Ericsson: “Ogni volta che abbiamo lanciato un nuovo standard, come 2G, 3G o 4G, il consumo di energia è aumentato in modo abbastanza significativo. Questo però non può accadere quando lanceremo il 5G. Dobbiamo rompere la curva energetica”. Il consumo di energia a livello di rete non è proporzionale o direttamente collegato alla quantità di dati che passa attraverso la rete, fa notare l’azienda svedese a proposito del fatto che il consumo di energia è cresciuto quando dieci anni fa sono state costruite le reti 4G, non quando il traffico di dati è cresciuto.

Secondo l’Università di Eindhoven pur non esistendo una risposta semplice all’efficienza energetica del 5G quando misurato per bit di informazioni, è evidente che se il volume del traffico dati aumenta con il 5G, aumenterà anche il consumo di energia della rete, anche se la relazione non è così chiara, perché la nuova rete sarà davvero di una generazione completamente diversa. Le prestazioni energetiche del 5G dipenderanno anche dallo stadio di lancio, che secondo i ricercatori olandesi può essere suddiviso in tre fasi: a partire dal 2020, il 5G sarà introdotto a frequenze più basse (700 Mhz, 1400 e 2100 Mhz) e avrà prestazioni comparabili al 4G in termini di velocità dei dati e consumo di energia; dal 2023, il 5G sarà introdotto a 3,5 Ghz, vale a dire maggiore velocità dei dati, che necessiterà il 10 per cento in più di antenne; dal 2025, il 5G sarà introdotto a 26 Ghz, cioè una velocità dei dati molto più elevata, che aumenterà la richiesta di nuove installazioni di antenne da parte dei territori.


di Pierpaolo Arzilla