Rete unica: strada in salita

Appare in salita la strada verso la rete unica che dovrebbe portare la fibra ottica in tutto il Paese. Tim, che da mesi cerca di accelerare sul dossier, tira dritto e ribadisce l’intenzione di avere il controllo della nuova società e di voler andare avanti “con o senza Open Fiber”. Ma dal governo arriva un altolà: “La rete unica la fa lo Stato”, dice perentorio il ministro dello sviluppo economico Stefano Patuanelli.

La partita si fa dunque sempre più rovente, mentre si avvicina la fatidica data del 31 agosto, quando il cda di Tim delibererà sulla creazione di FiberCop (la società della rete secondaria, quella che va dai cabinet alle case), con l'ingresso del fondo Usa Kkr e di Fastweb.

L’appuntamento rappresenta uno snodo chiave per capire come si andrà avanti su questa operazione. Soprattutto dopo che il governo è entrato di peso nella partita (con una lettera in pieno cda), allungando di fatto i tempi per la decisione su FiberCop, che Tim era pronta a sigillare già il 4 agosto. Mossa che Tim ha fin da subito accolto “con favore”, dando la propria disponibilità, ma a condizione di avere il controllo della società.

Da allora la posizione di Tim resta immutata. “Tim darà la banda larga a tutta Italia, con Open Fiber o senza. E manterrà la maggioranza di una società unica della rete, come è logico che sia”, mette in chiaro l’amministratore delegato Luigi Gubitosi.

Il suo disegno, tuttavia, sembra non piacere al ministro Patuanelli, che replica netto: “La rete unica la fa lo Stato”. E anche ad Open Fiber non vanno giù le parole del manager, critico nei confronti della società controllata alla pari da Cdp ed Enel. “L'ennesima intervista per parlare (male) di un’altra società”, replica Open Fiber.

Aggiornato il 24 agosto 2020 alle ore 14:20