La musica fa vibrare le nostre cellule

Dentro di noi, nel nostro corpo umano, abbiamo un vero e proprio circuito bioelettronico, una matrice intelligente. Le cellule si muovono in maniera intelligente, vibrano, oscillano continuamente, creano e diffondono informazione, si riconoscono tra loro, danzando all’unisono (tecnicamente in fase). Si tratta di una oscillazione meccanica che è insieme elettrica ed elettromagnetica, e anche luminosa (le cellule sono luminescenti). Le molecole – microtubuli e filamenti – assorbono ed emettono radiazione elettromagnetica. Le molecole cosiddette segnale – le proteine – non si incontrano come una chiave di serratura ma vibrano, oscillano e si riconoscono danzando come in fase, come una trama di un musicista che crea e suona la musica, cambiandone il motivo, la forma, i colori stessi della vibrazione, i connotati elettromagnetici. E come una rete del ragno, che oscilla e vibra.

Dentro di essa le molecole scuotono e si riconoscono, si muovono all’unisono trattenute alla rete, creano e scambiano tra loro informazione ed intelligenza. Le nostre cellule sono allo stesso tempo sensori ed attuatori di energie fisiche. Gli scienziati hanno creato un micro cuore in vitro, lavorando su cellule staminali con un campo radioelettrico orientato, le cellule si contraggono ed è stata aperta la strada alla medicina rigenerativa. Con microscopi a forza atomica sono riusciti a toccare e sentire come sono fatte le cellule, sentire come vibrano. Sono stati sentiti i suoni delle cellule. Quando è stata cambiata la temperatura – più calore – il suono è cambiato. Più è stata aumentata la temperatura, più il suono della cellula è diventato acuto. Forando la cellula, si è sentito un rumore di fondo, come quando il televisore del passato non prendeva la rete.

Esiste quindi un codice vibrazionale – di suono – che ci “racconta” quello che stanno facendo le cellule. Gli scienziati lo hanno applicato alla medicina rigenerativa, alle nostre cellule staminali ed esse si sono contratte “firmando” il proprio suono orizzontale e verticale, facendoli suonare insieme (orizzontale è un suono ondeggiante più basso, profondo, in linea retta; verticale si sente un ondeggiare verticale). Portando questi suoni e vibrazioni, con macchinari adattati appositamente, a una cellula staminale del grasso. Dopo due settimane, la cellula è diventata cellula miocardica che batte e si contrae, un micro cuore in vitro, qualcosa in cui non si sarebbero mai trasformate.

Ecco l’idea della medicina rigenerativa: sfruttare questi codici, comprenderli, e sfruttare il potenziale diffusivo di queste energie fisiche. Noi tutti siamo cioè permeabili ai suoni, alla luce, ai campi elettromagnetici. Si possono raggiungere le cellule staminali dove già si trovano. Infatti, sono presenti in tutti i tessuti del corpo umano, le possiamo riprogrammare per realizzare una medicina rigenerativa che non ha bisogno di trapianti di tessuti ma che va a potenziare qualcosa che già tutti abbiamo dentro di noi: il cosiddetto potenziale di auto guarigione.

Suoni, movimenti, vibrazioni: al variare della musica esterna, le cellule cambiano il loro ritmo, la loro vibrazione. Dapprima le cellule sono andate dietro la vibrazione e melodia esterna, poi hanno sviluppato un ritmo loro proprio. Urlando o parlando pacatamente, le cellule rispondono, sorprendentemente parlando esse capiscono fin dentro il loro nucleo. La musica può parlare a dinamiche profonde del nostro essere.

Gli esseri umani sono parte della natura vibratoria dell’universo. Così come noi non vediamo tutte le radiazioni elettromagnetiche, sentiamo vibrazioni con le orecchie da venti a massimo ventimila hertz ma non possiamo sentire di più, che pure esiste. L’armonia melodica musicale fa vibrare in fase le nostre cellule. “Parla” alle dinamiche più profonde della nostra biologia.

Aggiornato il 21 ottobre 2020 alle ore 16:33