Attacchi hacker russi, Microsoft: “Cyberspionaggio in 42 Paesi”

Gli attacchi hacker sono più che raddoppiati dall’inizio dell’invasione russa in Ucraina. È quanto rilevato la divisione Intelligence e dati di Microsoft che conduce analisi periodiche da quando è esploso il conflitto. Le agenzie di intelligence russe hanno intensificato le attività di spionaggio contro i governi alleati. Sono stati rilevati tentativi di intrusione su 128 organizzazioni in 42 Paesi al di fuori dell’Ucraina. Gli Stati Uniti sono stati l’obiettivo numero uno ma le attività hanno preso di mira anche la Polonia e Paesi baltici come Danimarca, Norvegia, Finlandia, Svezia e Turchia.

Secondo l’indagine, c’è stato un aumento di attività nei confronti dei ministeri degli esteri dei Paesi Nato, governi, think tank, organizzazioni umanitarie, società tecnologiche e fornitori di energia e altre infrastrutture critiche. Queste azioni hanno “avuto successo il 29 per cento delle volte – spiegano i ricercatoti – un quarto di queste intrusioni andate a buon fine ha portato all’esfiltrazione confermata dei dati di un’organizzazione”.

La divisione sicurezza di Microsodt spiega che “con il progredire della guerra, le agenzie russe stanno concentrando le loro operazioni di cyber-influenza su quattro distinti destinatari prendendo di mira la popolazione russa con l’obiettivo di sostenere lo sforzo bellico, la popolazione ucraina con l’obiettivo di minare la fiducia nella volontà e capacità del Paese di resistere agli attacchi russi, le popolazioni americane ed europee per minare l’unità occidentale e depistare le critiche sui crimini di guerra militari russi, e stanno iniziando a prendere di mira le popolazioni dei Paesi non allineati per avere il loro sostegno alle Nazioni Unite”.

Aggiornato il 24 giugno 2022 alle ore 16:47