Assassin’s Creed: quando era solo uno spin-off di Prince of Persia

lunedì 12 settembre 2022


La saga di Assassin’s Creed ha rimodellato negli anni il genere dei videogiochi d’azione. Trame avvincenti, (anti) eroi che mettono in discussione i concetti di “bene” e “male”, scenari mozzafiato e un gameplay unico nel suo genere. Nei giorni scorsi, è uscito il trailer ufficiale dell’ultimo capitolo della serie, Assassin’s Creed Mirage, ambientato a Baghdad e in uscita nel 2023. Non tutti sanno però che lo spunto per la realizzazione di questa saga, che ha accompagnato un’intera generazione, viene da un’altro videogioco della Ubisoft, Prince of Persia.

In questa trilogia (Le sabbie del tempo, Spirito guerriero e I due troni) il giocatore veste i panni di un principe persiano, che si muove nella mappa utilizzando mosse di parkour. Dopo l’enorme successo dell’antologia per Playstation 2, la Ubisoft vuole approdare sulle console di nuova generazione e inizia a pensare al quarto capitolo del gioco. Gli sviluppatori vogliono regalare una ventata d’aria fresca agli appassionati della serie, e decidono di eleggere come nuovo protagonista una guardia del corpo del principe. Dato che l’uccisione del re sarebbe stata la missione finale del gioco, alla casa di produzione si è deciso di nominare il capitolo Prince of Persia: Assassin.

Per questo capitolo, pensato come uno spartiacque tra passato e futuro della saga, gli sviluppatori hanno inserito la possibilità di giocare in modalità stealth, furtiva, e hanno implementato ancora di più la componente “acrobatica” del personaggio. A questo punto Patrice Desilets, direttore della creazione di Prince of Persia, decide di sostituire il “regno di Persia” con la confraternita degli assassini, per giustificare la dinamicità e le azioni efferate che avrebbe dovuto compiere il protagonista. Altair, il nome dell’assassino giocabile, è il braccio destro di Al Mualim, capo della confraternita. Visto questo radicale allontanamento dalla trama di Prince of Persia, il team di Desilets decide di non includere il nuovo gioco nella saga precedente.

La scelta del nome Assassin’s Creed è quasi spontanea. Il passaggio di testimone è avvenuto. Il resto è storia.

 


di Edoardo Falzon