Spari a Genova. Sono tornate le Br?

I tre colpi di pistola, uno dei quali ha sfortunatamente centrato la gamba destra Roberto Adinolfi, amministratore delegato della Ansaldo Nucleare, a Genova nelle prime ore del mattino di ieri, hanno rimaterializzato in quella città la stessa atmosfera in cui l'8 giugno del 1976 veniva ucciso l'ex procuratore capo del capoluogo ligure, Francesco Coco, in quello che fu il primo omicidio ufficialmente rivendicato dalle Brigate rosse. Roberto Adinolfi è stato gambizzato mentre usciva di casa, in zona Marassi. È stato avvicinato da due persone a bordo di uno scooter, con il viso coperto dai caschi, una delle quali ha fatto fuoco colpendolo all'altezza del ginocchio. L'amministratore delegato di Ansaldo Nucleare, non è in pericolo di vita. Ma ha riportato la frattura del ginocchio e della tibia. Adinolfi ha svolto  tutta la carriera all'interno di Ansaldo Nucleare, società del Gruppo Finmeccanica con 250 dipendenti.  

A Genova i magistrati non nascondono di essere stati presi di sprovvista dalla vicenda, anche se l'atmosfera di ribellione sociale generalizzata provocata in tutta Europa dalla crisi economica non può essere considerata un fattore imprevedibile di violenza. Stride invece l'orientarsi delle notizie fatte filtrare dagli ambienti investigativi verso un'improbabile pista anarco insurrezionalista, visto che il modus operandi di tipo para brigatista sembra inconfondibile. Il procuratore capo della repubblica di Genova, Michele Di Lecce, molto onestamente ha fatto capire che le indagini sono in fase embrionale: «Dobbiamo ancora orientarci». I politici al contrario (Bersani, Vendola e Di Pietro, più i sindacalisti della Uil e la Fornero) hanno fatto a gara  con dichiarazioni altisonanti e retoriche, ma - nel momento in cui scriviamo - ancora si attende una rivendicazione. Che, se fosse quella che ci si aspetterebbe a seguito di un attentato del genere, sprofonderebbe l'intero paese nella parte peggiore degli anni '70, cioè quella di "piombo".

L'efferatezza delle modalità della gambizzazione non lascerebbero dubbi sulla capacità organizzativa degli emuli delle Br e di Prima linea: Roberto Adinolfi è stato colpito per strada all'uscita dal condominio in cui abita, in via Montello 14. Era in compagnia del figlio di 20 anni. Due persone si sono avvicinate a bordo di una moto, entrambe con un casco nero integrale. A sparare è stato quello seduto dietro. Insomma, a forza di fomentare la piazza e lo scontento qualcuno sta provando a fare resuscitare anche il terrorismo di sinistra, e quell'humus che si è sempre detto che oggi mancava, considerando che non c'è un'intera generazione che come allora si dedica alla lotta armata, potrebbe al contrario facilmente ricrearsi sotto gli occhi di tutti. In mancanza di risorse dedicate alla prevenzione, si potrebbe ricadere in un preoccupante"già visto". Infatti, da una parte i tagli economici agli apparati di intelligence e di pubblica sicurezza e dall'altra la loro progressiva criminalizzazione, anche letteraria e cinematografica, dopo i fatti deprecabili del G8 di Genova del 2001, stanno di nuovo mettendo lo stato in quella inerzia tra frustrazione e impreparazione con cui all'inizio degli anni '70 fu fronteggiata la sorgente galassia del terrorismo. Di destra e di sinistra.

Aggiornato il 04 aprile 2017 alle ore 15:38