Sondaggio: in calo Pd, Pdl e Monti

Rimane stabile all’1,8% il distacco tra la coalizione guidata da Pier Luigi Bersani e quella capitanata da Silvio Berlusconi. Il sondaggio settimanale di Spincon per L’Opinione non sembra  segnalare particolari sconvolgimenti nell’equilibrio esistente tra le coalizioni: cala dello 0,2% Italia Bene Comune (dal 32,5 al 32,3) e cala specularmente di due decimi di punto il centrodestra (dal 30,7% al 30,5%). Distaccati, e di molto, il centristi di Mario Monti che scendono all’11,5% e vedono avvicinarsi paurosamente la fatidica quota 10 e sono costretti a condividere la terza piazza con i grillini del Movimento 5 Stelle (più 0,3%, dall’11,2% all’11,5%).

Dentro le coalizioni, però, qualcosa si muove. Partiamo dal battistrada Pier Luigi Bersani. Tra i partiti che lo sostengono a pagare più a caro prezzo lo scandalo Mps è certamente il Pd che perde lo 0,4% e scende al 27,5%. Una parte consistente di questo consenso non scappa comunque dalla coalizione ma finisce per rifugiarsi tra i vendoliani di Sel che crescono così dal 3,8% al 4,1%. Non sembrano particolarmente avvantaggiati dalle difficoltà del Partito Democratico né il Centro Democratico di Tabacci (0,3%) né i Socialisti di Nencini (0,3%) mentre rimane stabile la Südtiroler Volkspartei (0,1%) che dimostra di risentire poco delle dinamiche nazionali del voto.

Nel centrodestra soffre il Pdl, in controtendenza qui rispetto ad altri sondaggisti. Il caos liste potrebbe non aver giovato e portare con sé strascichi evidenti. Il partito di Berlusconi scende dello 0,5% e arriva al 18,5%. Secondo partito della coalizione rimane la Lega, anch’essa in calo, che passa dal 5.7% della settimana scorsa all’odierno 5.4%. a medaglia di bronzo tra i berlusconiani è appannaggio dei Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni, Guido Crosetto e Ignazio La Russa. Con un +0,4% rispetto a sette giorni fa arrivano al 3,2% e si confermano terza forza della coalizione. Sostanzialmente stabile (perde lo 0,1%) La Destra di Storace al 2,7%. Chiudono il gruppo del centrodestra il Grande Sud (0,4%), il Mir di Samorì (0,2%) e Intesa Popolare (0,1%).  L’impressione che si ha analizzando i flussi interni alla coalizione berlusconiana è che un’effettiva ri-mobilitazione degli indecisi sia in atto. Il Pdl, nonostante il grande sforzo comunicativo del suo leader, pare aver perso un po’ di appeal  e in questo contesto la freschezza televisiva del duo Crosetto&Meloni potrebbe far crescere ulteriormente lo share elettorale di Fratelli d’Italia.  

Un po’ in difficoltà il centro montiano. L’Udc di Casini rimane stabile al 3,1%, lontanissima dai dati del 2008, mentre continua l’emorragia di consenso per Futuro e Libertà, ancora in calo allo 0,6%. Per la prima volta rallenta anche la Scelta Civica di Mario Monti che passa dall’8,4% al 7,8% e lascia sul campo lo 0,6%. Un calo che penalizza l’intero rassemblement che scende sotto quota 12 e rimane 1,5 punti percentuali sopra la soglia di sbarramento.

Torna a crescere Beppe Grillo e il suo Movimento 5 Stelle arriva all’11,5%, pareggiando nella sfida con Monti su chi sarà il vero Terzo Polo nazionale capace di arrivare a ridosso dei due schieramenti principali. Fuori dagli schemi cala la Rivoluzione Civile di Antonio Ingroia (meno 0,3%) che scende al 5,8% ma si mantiene costantemente sopra il 4% necessario per entrare in Parlamento.

Chi pare davvero approfittare della flessione dei partiti tradizionale è Fare per Fermare il Declino. Il movimento di Oscar Giannino cresce dell’1,4% e arriva al 5,6% dimostrando come la presenza in tv dei suoi esponenti principali stia diventando decisiva per dare la spinta alla campagna elettorale. Chiudono il lotto degli “altri” Amnistia Giustizia e Libertà (1,2%), Partito Pirata (0,5%), Fiamma Tricolore (0,4%) e il Pin di Armando Siri (0,1%).

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 19:52