Mandiamo i politici a "quel paese"

martedì 21 maggio 2013


Sarebbe interessante inserire nella politica, nazionale e locale, alcuni istituti che nella società sono assolutamente attuali, per esempio “gli esodati della politica”. Coloro che finita l'attività politica, prima di andare in pensione devono aspettare i 67 anni, oppure il “precariato nella politica”. Per esempio, si dice in giro, che quello di Letta sarà un governo precario, cioè finiti i tre mesi di contratto sarà licenziato, quindi un periodo di cassa integrazione (col rischio atturale che se non ci sono soldi...) e poi disoccupato, più precisamente in attesa di occupazione.

Meglio ancora, potrebbe essere inserito nell'ordinamento italiano l'istituto giuridico, si fa per dire, chiamato Ostracismo. In breve nell'antica Grecia, i cittadini su alcuni cocci di vasi, scivevano i nomi delle persone indesiderate, che potevano nuocere al bene della collettività, i più votati venivano espulsi dalla città e spediti in esilio per un tempo determinato. Per quanto l'istituto sia arcaico, non consono ad ad un contesto giuridico evoluto come il nostro (eufemismo), dovrebbe essere ristretto ai soli rappresentanti politici. Se quella dei politici è una casta, che costa di soli vantaggi, e castra soltanto noi cittadini, il rischio di fare politica diventerebbe l'ostracimo. Questo già in partenza conterrebbe il proliferare di politici, ma quanti sono. Insomma, un voto al contrario, non per vincere ma per perdere,quindi quei politici indesiderati, li mandiamo in esilio, in un altro paese, proprio quello.


di Paolo Giardina