Per Quagliariello

“Il governo non cade su una vicenda grave che riguarda il Parlamento: e non cade poi anche perché non deve vincere il partito trasversale delle elezioni anticipate. Che, in questo momento, possono convenire solo a Grillo e a Renzi, ma non certamente al centrodestra”. Lo ha affermato, in un’intervista a Il Corriere della Sera, il ministro delle Riforme, Gaetano Quagliariello. “Far cadere il governo e concedere a Renzi le elezioni anticipate a febbraio, regalandogli peraltro la battaglia delle riforme, compresa quella della giustizia, di cui è diventato improvvisamente paladino, cedergli il passo proprio sul terreno che è nostro, quello liberale del centrodestra, mi sembra assurdo”, aggiunge l’esponente del Popolo della Libertà che ammette come sia nel suo partito che nel Pd vi sia chi vuole “segare il ramo” su cui si trova il governo.

 “Dobbiamo prendere atto che il ruolo di Berlusconi resta carismatico ma che la sua posizione istituzionale è modificata: è un dato di fatto”, sottolinea Quagliariello, che per la successione del Cavaliere prefigura il ricorso alle primarie. Infine, Quagliariello avverte che, se l’esecutivo dovesse cadere, il voto anticipato non sarebbe affatto scontato: “A questa strana maggioranza che abbiamo, potrebbe subentrare, sia pure per poco tempo, una maggioranza stranissima”, conclude il ministro. La scelta della Giunta per il regolamento del Senato per il voto palese è “un gravissimo errore”. Lo ha detto, intervistato dal Corriere della Sera, il leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini, che annuncia il proprio sì per la decadenza di Silvio Berlusconi da senatore.

“Ci sono - aggiunge Casini - valutazioni che possono spingere a una pubblicizzazione del voto. Ma c’è prima di tutto il principio sancito nel regolamento e nella prassi: quando si deve decidere in ordine alle persone, a garanzia di uno Stato di diritto c’è la protezione di uno scrutinio segreto. Ci sono stati mutamenti a questa prassi, ma in casi diversi, ad esempio di dimissioni volontarie. La prassi del voto segreto risponde a una concezione garantista a tutela del singolo e della libertà di coscienza dei parlamentari”. Il voto palese “per noi è meglio, così tutti vedono come ci esprimiamo.

Ma è più importante la manifestazione di un interesse politico, o il rispetto e la tutela del singolo? Io credo sia più importante il rispetto e la tutela del singolo, anche se si chiama Silvio Berlusconi; anzi, a maggior ragione se si chiama Silvio Berlusconi. Dato che a lui sono state imputate troppe leggi ad personam, il modo peggiore di chiudere l’Era Berlusconi è dare l’impressione di applicare il regolamento contra personam”, ha concluso Casini.

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 19:49