La grande incertezza nell’uovo di Pasqua

Gli italiani, inermi e disillusi, si sono rifugiati durante le recenti feste pasquali nelle città d’arte; prima fra queste, Roma, dove alberga Papa Bergoglio che dispensa amore e misericordia, con particolare riferimento alle famiglie ed ai bambini. La curiosità di assistere alle celebrazioni del Pontefice induce quei cittadini a godere del grandissimo spettacolo architettonico di piazza San Pietro. Altri, la gran parte, si sono rifugiati per due giorni in qualche agriturismo con il desiderio di provare le leccornie locali accompagnate da una bottiglia di vino per soddisfare gola e palato in un’atmosfera campagnola.

Ma la pasquetta non si esaurisce con la festa dell’Angelo, perché coloro che riceveranno gli ottanta euro nel mese di maggio, se tutto va bene, hanno già programmato tra il 25 aprile ed il primo maggio un bel viaggio, come d’altro canto sono soliti fare. Sono i dipendenti pubblici, pensate, dieci milioni che, sia pur con sacrifici non di poco conto, non rinunceranno al solito viaggio, magari sul Mar Rosso. Molti di questi diranno grazie a Renzi che ha, spodestando gli apparati della vecchia politica, portato aria nuova. Io che viceversa svolgo un lavoro autonomo e che, grazie a Dio, avrei potuto godermi un periodo di riposo, martedì ero nel mio studio, nel tentativo di salvare dal baratro le tante partite Iva che a causa della davvero insostenibile pressione fiscale e della irreversibile crisi dei consumi, non sanno davvero conciliare il pranzo con la cena.

Se a ciò si aggiunge la davvero insopportabile lentezza della giustizia, si comprende benissimo il perché le imprese chiudono i battenti o falliscono, portando alla disperazione persone che per tanti anni hanno vissuto bene e hanno fatto sì che tante persone vivessero tranquillamente. Ponete poi il caso che un imprenditore, il cui grandissimo torto è quello di far concorrenza ad un’impresa tanto cara ai potenti, è vittima dell’accanimento giudiziario di alcuni pubblici ministeri che, non essendo riusciti a far fallire l’impresa, trovano il modo di ottenere un sequestro preventivo penale, e avrete il quadro preciso di un Paese allo sbando; anche perché a patire il danno non è soltanto l’imprenditore, ma un centinaio di dipendenti che potrebbero da un giorno all’altro perdere il lavoro. Si dirà, storie di ordinaria giustizia (di questi tempi frequentissime), ma non viene in mente a nessuno che la ricchezza di un Paese che si dice democratico - nonostante al suo vertice vi sia un ex comunista che brindava con una coppa di champagne all’invasione sovietica in Ungheria da parte dei famigerati carri armati, dichiarando che con quell’operazione era stata salvata la pace in Europa - dipende sempre dalla capacità d’impresa favorita dalla genialità italiana, mentre il lavoro dipendente dovrebbe essere il complemento necessario per rendere quel lavoro utile ed ordinato.

Ma che importa, allo stato il Partito Democratico renziano ha il compito di gabbare il prossimo nel tentativo di ottenere dai dieci milioni di disperati un voto utile per far vincere in Europa un certo Martin Schulz, assetato di odio e vendetta non solo nei confronti di Berlusconi ma dell’Italia. Oggi tutti i media ricordano un evento unico ed importantissimo, la rielezione di Re Giorgio e tutte le televisioni fanno vedere il Parlamento riunito in seduta comune che omaggiava, grato, Napolitano con un saluto compatto ed interminabile in nome delle larghe intese volute anche e principalmente dal Cavaliere.

Nel frattempo le larghe intese si sono sciolte come neve al sole, Silvio Berlusconi è stato allontanato dalle istituzioni per volere di quella magistratura politicizzata ben nota e per decisione assunta da quel partito, il Pd, del quale fa parte l’imbonitore Renzi che adesso lo guida. Eppure Berlusconi, certamente consapevole degli errori commessi, vuol fare le riforme insieme a Renzi, mentre i suoi ex cortigiani dopo averlo tradito, sostengono un Governo che nulla ha di liberale, mentre ritorna l’assistenzialismo democristiano con Alfano, Formigoni, Lupi, che foraggiano il Nuovo Centrodestra con il solito sistema. Quanti cartelloni pubblicitari campeggiano in tutte le città d’Italia inneggiando ad un partito nato dalle ceneri del Pdl, quindi non assistito più dal Cavaliere, che dovrebbe in Europa assicurare all’Italia il posto che le spetta. Una pia illusione ma tutto serve per gabbare gli italiani, la gran parte dei quali nulla hanno a che fare con Comunione e Liberazione tanto cara al signor Lupi, attuale ministro dello Sviluppo economico, ovviamente grato e riconoscente alla sua associazione.

Che quadro entusiasmante! Peccato che gli italiani non dimenticano mai i traditori, né tantomeno i marò, da due anni e mezzo prigionieri in India, in violazione del diritto internazionale, senza che l’Italia abbia la forza di farli tornare in seno alla loro famiglia, che ormai non festeggia da tempo più nulla! Vergogna.

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 20:10