Grosseto e l’Italia:   sms e bombe d’acqua

Ammetto che delle cosiddette “bombe d'acqua” ne avevo sempre sentito parlare o – al massimo – visto qualche immagine in televisione. Purtroppo,stavolta mi è toccato pure viverne i momenti “in diretta”, attimi nei quali pensi a tutto e tutti, e capisci nel contempo quanto sia incazzata la natura con noi umani; o, meglio, quanto siamo riusciti noi animali a due zampe a far sì che la stessa fosse costretta a esplodere contro i colpevoli (cioè, noi).

Lo scorso week-end – in particolare sabato – nella Maremma toscana (Grosseto capoluogo e località limitrofe) si è scatenato un inferno d’acqua senza precedenti a memoria d’uomo, vissuto direttamente da chi scrive e che ha recato con sé le polemiche tipiche di questi drammatici accadimenti. Da una parte il sindaco del capoluogo toscano, Enrico Bonifazi, dall’altra la Protezione civile regionale. Secondo il primo non c’è stato “nessun avviso e nessuna allerta meteo da parte della Protezione civile. Era attesa la pioggia, ma non così tanta e in breve tempo, con grandine e una concentrazione di 50 millimetri di acqua”.

Su questo mancato allarme, il primo cittadino è stato esplicito: “Chiederemo chiarimenti e i danni”. Dal conto suo la Regione ha riferito: “In relazione alla situazione meteorologica verificatasi oggi nella zona di Grosseto e di Marina di Grosseto, la Protezione civile regionale precisa di aver inviato puntualmente i “bollettini di criticità” agli uffici competenti. Il primo “bollettino di criticità ordinaria”, che comprendeva anche la zona di Grosseto, è stato emesso ieri (venerdì), alle 11,49. Il bollettino è stato reiterato sabato alle 11,25 (quando già il disastro era in corso, ndr). Entrambe le comunicazioni risultano puntualmente ricevute dal Comune di Grosseto, tramite sms, al numero di telefono che è stato fornito dal Comune stesso alla Protezione civile”.

Bonifazi fu il sindaco che per giustificare l’incuria nella quale versano certe frazioni del suo Comune, si limitò a sostenere in tv che quegli aggregati abitativi “vivono solo un paio di mesi all’anno” (quelli estivi, ndr), dimenticandosi però che quei soli due mesi all’anno portano una barca di soldi in tasse per seconde case nelle casse del suo Comune, tra i primi in Italia a deliberare l’aumento delle tariffe comunali. Il sindaco di Grosseto, lo scorso fine settimana, ha invece fatto finta di nulla di fronte alle proteste di chi lamentava la perenne incuria del sistema fognante a partire dall’occlusione dei tombini: aspetti che, a questo punto almeno sulla carta, dovrebbero essere di competenza dell’amministrazione comunale da lui diretta.

Infine da questa vicenda veniamo a sapere che, in caso di calamità naturali, l’incolumità delle persone è legata alla trasmissione e alla conseguente ricezione di un semplice sms. Proprio come in un noto spot pubblicitario. C’è davvero poco da star tranquilli.

 

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 20:18