Dreyfus, incontro sulla malagiustizia

venerdì 29 agosto 2014


I riferimenti valoriali dovrebbero essere l’amalgama comune per tutti coloro che ancora credono nella bontà della “politica”. Non è più così: l’essere o il professarsi liberale o popolare, comunista, socialista, repubblicano e, ancor di più, forzista o pidiessino, di per sé, non ha più molto significato. Alle orecchie di un popolo il cui livello di povertà relativa ha toccato il 15 per cento della popolazione residente, la cui gioventù ha raggiunto tra il 34 e oltre il 50 per cento (al Sud) di disoccupazione e alla quale, per gli errori fatti in passato dalla classe dirigente politica, non potranno essere assicurati gli stessi standard di vita odierni, parlargli di ideologie di riferimento significa allontanarlo dalla realtà politica italiana.

D’altra parte sul fronte “giustizia” emerge sempre più evidente la contrapposizione tra la cultura garantista di origine “illuminista” e la visione giuridica giustizialista del filone marxista.

Oggi più che mai, tutti i valori fondamentali dello Stato di diritto maturano principalmente sul terreno del penale. Concepiti dal pensiero giusnaturalistico come principi di ragione e incorporati anche nella nostra Costituzione come altrettante garanzie processuali, restano largamente irrealizzati grazie al prevalere della filosofia giustizialista, spesso usata a fini politici al solo scopo di imporre il primato del potere giudiziario su quello politico.

La crisi dei fondamenti del diritto è dunque espressa, oltre che dal profondo divario tra il sistema normativo delle garanzie e il funzionamento effettivo delle istituzioni, anche con gli indubbi riflessi che hanno offuscato il panorama politico degli ultimi anni, riducendo le aspettative del popolo a meri lineamenti programmatici proposti da una sempre più spinta partitocrazia ancorata a un bipolarismo leaderistico di facciata.

Nasce di conseguenza una sempre più evidente esigenza per un orientamento “altro” della politica, basato anche sui comuni riferimenti (destra, sinistra, liberista, socialista, liberale), ma non solo. È il popolo stesso che chiede sempre più di diventare protagonista responsabile delle scelte politiche future.

Il 18 settembre, per la sola area romana, Il direttore de “L’Opinione delle Libertà”, Arturo Diaconale, presenterà l’iniziativa di cui è promotore e responsabile: il “Tribunale Dreyfus”, che ha per finalità quello di “aggregare gli intelletti liberi e forti del Paese per promuovere a livello nazionale ed europeo una grande riforma della giustizia, ispirata al superamento della cultura giustizialista di stampo autoritario e ai valori di libertà della società aperta”.

A seguire, si affiancherà il presidente dell’Anfe (Associazione nazionale famiglie deli emigrati) Fabio Ghia, con il progetto “Entità Domani” che si propone, indagando maggiormente sul requisito di “libertà della società aperta” di oggi, di allargare il campo di indagine e di azione del Tribunale Dreyfus, cercando di coinvolgere anche per gli aspetti di politica generale, gli “intelletti liberi e forti del Paese per promuovere una grande riforma che prenda origine dai nuovi valori espressi dalla società aperta di oggi”.

Il progetto “Entità Domani” cercherà quindi di ben comprendere come sia cambiata, nell’ambito della società di oggi, la percezione dei valori sociali ispirati alla libertà nel pieno rispetto delle diversità dei singoli, soprattutto nel rapporto ponderale e valoriale tra esigenze dello “Stato” e quelle del “singolo individuo/mercato”. Il tutto a confronto con il paradigma della nostra Costituzione.

“Entità Domani” è dunque una proposta aperta indifferentemente a tutti coloro che vorranno parteciparvi. Sarà caratterizzata dalla nascita di una Federazione di elementi organizzativi con un sistema di comunicazione principale incentrato sul web.

La partecipazione alla presentazione è rivolta a tutti i Partiti e ai loro iscritti, così come a tutti coloro che hanno a cuore la sana giustizia per un’Italia del domani, ancora tutta da scoprire.

Si prega voler segnalare il nominativo e la mail, direttamente a [email protected], di tutti coloro che vorranno partecipare alla presentazione, allo scopo di poter meglio definire il locale dove poter effettuare l’evento e le modalità esecutive.


di Redazione