Finalmente il Pse   via dall’Internazionale

Il Pse, ovvero il partito che da decenni usurpa e sporca il termine “socialista” in Europa, finalmente decide di uscire dall'Internazionale Socialista. Un'Internazionale, peraltro, che già aveva accolto nel suo seno, vent'anni fa ed impunemente, gli eredi del comunismo sovietico...sic!

L'Internazionale, secondo il Generale Giuseppe Garibaldi, era il Sol dell'Avvenire, questi “para-socialisti”, ovvero paraculi del “socialismo au caviar”, venduti alla Banca Centrale Europea, alla Federal Reserve ed al Fondo Monetario Internazionale (il fedifrago Dominique Strauss-Kahn, già direttore generale dello stesso, insegna), diversamente, con l'Internazionale dei Lavoratori non avevano nulla a che vedere.

Parliamo di personaggi quali Martin Schulz, François Hollande (altro noto fedifrago e chi è infedele con chi ha scelto di amare...non può che esserlo anche con il suo popolo !), Matteino Renzi (noto democristiano demitiano, peraltro !), Ed Milliband eccetera...

Parliamo di personaggi per nulla eroici e noti più per le politiche rigoriste applicate nei loro rispettivi Paesi, che per le inesistenti politiche sociali, in favore dei lavoratori e dei meno abbienti. Oggi questi signori vogliono far parte di una fantomatica Alleanza Progessista, che in Italia ricorda tanto la sfigatissima “gioiosa macchina da guerra” messa in campo da Occhetto nel '94, alleata ai Poteri Forti ed al sistema bancario ed industriale italiano. Ed infatti siamo lì. Ora, l'Europa si sa, ha rinunciato da tempo alla sua indipendenza e sovranità. Almeno dagli Anni '50 e '60, ovvero sin da quando si rifiutò di accettare la sfida anti-imperialista lanciata dal Generale Charles De Gaulle, alternativa al blocco statunitense e sovietico.

Come scrivevamo in un articolo di luglio: la nostra Europa non è l'Europa dei Popoli e delle Repubbliche sorelle che sognavano Giuseppe Garibaldi e Giuseppe Mazzini; non è l'Europa degli Stati Uniti d'Europa che sognavano Ernesto Rossi, Eugenio Colorni ed Altiero Spinelli. E' l'Europa della Merkel e di Van Rompuy. E' l'Europa degli Schulz e dei Matteo Renzi. E' un'Europa senz'anima e senza fratellanza, che se ne frega dei suoi stessi cittadini i quali sono considerati solo merci di scambio, meri individui utili solo a pagare le imposte ed a reggere un sistema bancario senza via d'uscita, visto che alimentato dal sistema del signoraggio, ovvero dello stampare moneta a più non posso – senza alcun collegamento con l'economia reale, ovvero senza tenere conto dei beni e servizi effettivamente prodotti - e del conseguente debito pubblico impagabile.

E' l'Europa di questi falsi socialisti, ovvero di questi veri politicanti venduti alle banche ed alle elite. Nel medesimo articolo e in un articolo successivo, ponevamo l'attenzione sui possibili Stati Uniti dell'America Latina. Stati che hanno e si stanno via via emancipando dal Fondo Monetario Internazionale e dalla criminale ed imperialistica politica Statunitense (che ha dimenticato la lezione dei suoi nobili Padri fondatori, da Washinghton a Jefferson). Gli unici veri leader del Socialismo mondiale, libertario ed umanitario, infatti, sono altri e spesso vivono proprio in America Latina. Sono gli eredi di Juan Domingo Peron, gli eredi di Hugo Chavez, gli Evo Morales, i José Mujica – Presidente dell'Uruguay che ha deciso di vivere in povertà - e tutti coloro i quali da decenni si oppongono ad una globalizzazione che ingloba l'individuo, anziché emanciparlo. Che lo costringe ad un nuovo sfruttamento del lavoro e/o alla disoccupazione endemica. Eredi di una tradizione che va da Simon Bolivar passando per Giuseppe Garibaldi e che nasce proprio in luoghi e territori sfruttati, vilipesi, ove i diritti e la dignità dei lavoratori e dei popoli venivano e continuano ad essere calpestati. Parliamo di Argentina, Bolivia, Uruguay, Venezuela ecc...

E non conta la destra o la sinistra, visto che gli eredi di questa gloriosa tradizione andavano e vanno ben oltre le ideologie. La loro unica ideologia era ed è il benessere del popolo ed il governo del popolo. Aspetti che questi sedicenti “socialisti europei”, neo regressisti pseudo progressisti, conservatori e reazionari da sempre – ovvero gli Schulz, i Renzi, gli Hollande, non hanno mai voluto comprendere e fare propri. Costoro, per nulla in sintonia con l'anima profonda dei loro popoli, seguitano ed hanno seguitato nella loro realpolitik fatta di tasse, austerità, tagli, a tutto vantaggio dei loro amici e sodali banchieri.

Costoro, infatti, rappresentano – assieme ai loro sodali “popolari” e “liberali” (per nulla popolari e/o liberali, nei fatti) – il volto triste di un'Europa delle elite, che sta condannando noi europei alla povertà e ad una nuova forma di sfruttamento.

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 20:09