Viaggio in Forza Italia,   l’intervista a Leli

Incontriamo Vincenzo Leli nel suo Circolo di Forza Italia di via Cassia, nel XV Municipio. Classe 1977, romano, sposato e papà di una bambina, da sempre residente a Roma Nord. Contrariamente ai luoghi comuni, nel suo Circolo c’è fermento ed un viavai di giovani a segnare una netta controtendenza rispetto a tutte le teorie sul disinteresse delle nuove generazioni verso la politica a favore della cosiddetta antipolitica.

Il suo è il primo Circolo Forza Silvio ad aver ufficialmente aderito a Forza Italia.

Sono un berlusconiano della prima ora, e cioè sin da quel fondamentale 1994 in cui il nostro Presidente decise di scendere in campo per il Paese. Allora avevo solo 17 anni, ma avevo già ben chiara una cosa: gli ideali di libertà, democrazia e della lotta alla sinistra che tanto male ha fatto e continua a fare alla nostra Italia. Aderire al partito l'anno scorso è quindi stato un passaggio naturale. Proprio quando una gran parte degli esponenti romani e municipali dell'ormai ex Pdl decisero di seguire il progetto "infedele" di un nuovo partito guidato da Alfano, io invece, con grande entusiasmo, decisi di dichiarare il mio pieno sostegno, proprio a partire da Roma nord, al progetto del Presidente Berlusconi di ripartire da Forza Italia. Di quella scelta, certo, non mi sono pentito.

Esiste davvero il cerchio magico in Forza Italia?

Mi viene da sorridere quando sento parlare di cerchio magico, a mio avviso non esiste nessun cerchio ma persone che lavorano nell'interesse di tutti e spesso questo può dar fastidio a qualcuno e dar vita a favole di questo tipo.

C'è spazio per i giovani in Forza Italia? E' un partito che ascolta le istanze della base e dei militanti?

Forza Italia è un partito che deve ancora organizzarsi bene sul territorio. Il nostro è sicuramente un movimento politico che ha bisogno di essere rilanciato, dando più spazio ai giovani che meritano e più in generale a chi si impegna quotidianamente per dare forza alle nostre idee.

Renzi ha cambiato il Pd, ma Forza Italia sembra avere difficoltà a cambiare pelle. E' così?

Renzi ha finto di trasformare il Pd, ma dietro la nuova faccia democratica e progressista batte sempre un cuore ex-comunista, la sinistra resta e sempre resterà tale: un partito incapace di portare benessere nella società. Ogni periodo in cui è la sinistra a governare arrivano tasse e decrescita economica. Comunque sono convinto che il nostro partito saprà prestissimo rilanciarsi parlando di più dei contenuti che interessano ai cittadini e rinnovando la classe dirigente. Del resto qualche Renzi lo abbiamo anche noi. Il Presidente resta il punto di riferimento per tutti ma abbiamo qualche esponente giovane e brillante che può rappresentare una svolta per noi della base.

A suo parere come dovrebbe cambiare Forza Italia per intercettare il voto della sua generazione?

Forza Italia è uscita ridimensionata dalle elezioni europee. Inutile nasconderlo. Le cause sono molteplici. Quelle più evidenti, a mio parere, sono le seguenti: 1) Il Presidente Berlusconi, per le note, assurde aggiungo io, vicende giudiziarie, non è in grado di agire in piena libertà 2) Disunione al proprio interno 3) La scissione maturata per dar vita a Ncd con politici migranti in cerca solo di un posto istituzionale più sicuro 3) La scelta di fare un'opposizione responsabile al Governo Renzi, fatta per il bene dell'Italia ma che a volte disorienta e disaffeziona gli elettori. La ricetta futura a mio avviso deve risolvere i precedenti punti, ma soprattutto prevedere una coesione di tutte le forze di centrodestra, unico vero modo per tornare ad essere vincenti. Credo, alla lunga, in un calo fisiologico del Pd dopo i cattivi risultati di Governo e nel crollo del Movimento Cinque Stelle. Il traguardo non è lontano, è più vicino di quello che pensiamo...

Fini è stato definito un traditore, Alfano idem e via via molti altri. Adesso tutti puntano il dito contro Fitto. E' un traditore anche lui?

Fini e Alfano hanno "deluso" il popolo dei moderati. Fitto è un esponente del nostro partito che non ha nulla a che vedere con Fini e Alfano. E' un dirigente di partito molto serio e che gode di un forte consenso in Puglia e non solo. Oggi espone in modo netto, e a volte troppo determinato, le sue idee sul futuro del partito ma non contesta la leadership del Presidente Berlusconi né ha posto in essere, fino ad oggi, comportamenti che lo possano in alcun modo far definire un "traditore". Vede, credo che il dibattito in un partito dove ci si appassiona e ci si confronta sia naturale e produttivo.

Cosa ne pensa un giovane come lei della svolta di Forza Italia sui diritti civili? E' una svolta condivisa o improvvisata?

La discussione sulle tematiche connesse alle unioni civili è in corso. Vediamo cosa proporranno i nostri dirigenti di partito e poi ci esprimeremo.

A sentire Vincenzo Leli, i giovani di centrodestra hanno ben chiara la rotta da seguire ed anche una buona dose di saggia diplomazia che di questi tempi certo non guasta. Se Forza Italia intende davvero rilanciarsi è arrivato il momento che il leader li scovi, li ascolti e li valorizzi.

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 20:18