Se il male minore è come il medico pietoso

Che Antonio Polito dalle colonne del Corriere della sera metta così tanto in guardia dal pericolo di elezioni anticipate, evocando addirittura scenari catastrofici, è la conferma di quanto un bel pezzo d’Italia, così detta benpensante ed elegante della sinistra un po’ chic, consideri Renzi il male minore.

A parte il fatto che l’ex senatore PD, certamente bravo, partendo mesi fa da posizioni almeno apparentemente piuttosto critiche nei confronti del Premier, sia andato dietro strada sempre più a sostenerlo, quello che non torna è l’analisi sul PD e il pericolo di fronte a nuove elezioni. Solamente in Italia infatti, si è potuto assistere all’insediamento di tre Primi ministri consecutivi, non scelti dal popolo, come se non bastasse tutti e tre precipitati a palazzo Chigi da manovre più o meno giustificate in seno al centrosinistra. E già qui nasce il nostro primo disaccordo, visto che i malumori e le lotte interne all’ex area comunista sono riuscite a consegnare al Paese tre Presidenti del Consiglio fuori dalle urne, sarebbe proprio ora che almeno questa volta gli stessi conflitti portassero almeno gli italiani a sceglierselo loro il Premier.

Troppo banale e troppo debole la logica del male minore, davanti ad un esecutivo guidato a suon di promesse, annunci e smentite, previsioni sconfessate e disegnini alla lavagna, un Paese che precipita ha bisogno di molto altro, comunque del consenso popolare certificato e non di quello presunto dai sondaggi. Evocare poi la Grecia è addirittura curioso, visto che noi potremmo farlo con la Spagna, nazione evidentemente economicamente più pesante, dove il voto ha risolto non pochi equivoci riuscendo a rilanciarla.

Dunque, ci spiace per Polito, ma il voto è il voto, allontanarlo per via di qualche strumentale o ipotetica paura, può essere davvero più pericoloso, specialmente in un paese che soffocato dalle tasse e dagli scandali si distacca sempre più dalla fiducia e dalla speranza. Per quel che invece attiene alle vicende interne al PD, nulla di nuovo, dal crollo del muro del 1989, gli ex comunisti ci hanno abituato a vedere faide di ogni tipo, siluramenti di leader, scissioni, trappole politiche e giochi di palazzo, che niente avevano a che fare con il bene del Paese.

Il vero guaio è stato quanto tutto ciò abbia nuociuto all’Italia, da tangentopoli in giù le zone più opache, infatti hanno riguardato la sinistra più di tutti gli altri. A partire dalla famosa valigetta entrata a botteghe oscure e poi misteriosamente svanita insieme a quel che conteneva (allora, l’indagine era in mano a Di Pietro), per arrivare ai ribaltoni con Scalfaro Presidente della Repubblica e alle trappole che defenestrarono più volte Prodi, un susseguirsi di lotte, antagonismi spietati, conflitti di correnti senza esclusione di colpi. Questioni interne, che però hanno avuto sull’Italia e soprattutto gli italiani conseguenze gravi e pesanti.

Ci si dirà, che anche il centrodestra non abbia scherzato, ovvio, ma questa è una storia diversa legata in larghissima parte a Berlusconi, ai suoi personali errori e comunque non priva dello zampino della sinistra, basterebbe per questo analizzare meglio e più a fondo i veri motivi del caso Fini.

Dunque, caro Polito, secondo noi è vero esattamente il contrario e meglio sarebbe votare e presto offrendo ai cittadini l’opportunità di scegliere un Governo, un Presidente e soprattutto un programma politico. Non può essere questo esecutivo a portarci in paradiso , anche perché da quando esiste , cioè 10 mesi, tutto è peggiorato e drammaticamente. Comunque, piaccia o preoccupi, noi siamo convinti che nel 2015 con tutta probabilità si voterà, a quel punto vada come vada e chiunque vinca, sarà stata la democrazia a decidere e non un gruppetto di persone riunite in questa o quella stanza.

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 20:07