Se il male minore è come il medico pietoso

mercoledì 17 dicembre 2014


Che Antonio Polito dalle colonne del Corriere della sera metta così tanto in guardia dal pericolo di elezioni anticipate, evocando addirittura scenari catastrofici, è la conferma di quanto un bel pezzo d’Italia, così detta benpensante ed elegante della sinistra un po’ chic, consideri Renzi il male minore.

A parte il fatto che l’ex senatore PD, certamente bravo, partendo mesi fa da posizioni almeno apparentemente piuttosto critiche nei confronti del Premier, sia andato dietro strada sempre più a sostenerlo, quello che non torna è l’analisi sul PD e il pericolo di fronte a nuove elezioni. Solamente in Italia infatti, si è potuto assistere all’insediamento di tre Primi ministri consecutivi, non scelti dal popolo, come se non bastasse tutti e tre precipitati a palazzo Chigi da manovre più o meno giustificate in seno al centrosinistra. E già qui nasce il nostro primo disaccordo, visto che i malumori e le lotte interne all’ex area comunista sono riuscite a consegnare al Paese tre Presidenti del Consiglio fuori dalle urne, sarebbe proprio ora che almeno questa volta gli stessi conflitti portassero almeno gli italiani a sceglierselo loro il Premier.

Troppo banale e troppo debole la logica del male minore, davanti ad un esecutivo guidato a suon di promesse, annunci e smentite, previsioni sconfessate e disegnini alla lavagna, un Paese che precipita ha bisogno di molto altro, comunque del consenso popolare certificato e non di quello presunto dai sondaggi. Evocare poi la Grecia è addirittura curioso, visto che noi potremmo farlo con la Spagna, nazione evidentemente economicamente più pesante, dove il voto ha risolto non pochi equivoci riuscendo a rilanciarla.

Dunque, ci spiace per Polito, ma il voto è il voto, allontanarlo per via di qualche strumentale o ipotetica paura, può essere davvero più pericoloso, specialmente in un paese che soffocato dalle tasse e dagli scandali si distacca sempre più dalla fiducia e dalla speranza. Per quel che invece attiene alle vicende interne al PD, nulla di nuovo, dal crollo del muro del 1989, gli ex comunisti ci hanno abituato a vedere faide di ogni tipo, siluramenti di leader, scissioni, trappole politiche e giochi di palazzo, che niente avevano a che fare con il bene del Paese.

Il vero guaio è stato quanto tutto ciò abbia nuociuto all’Italia, da tangentopoli in giù le zone più opache, infatti hanno riguardato la sinistra più di tutti gli altri. A partire dalla famosa valigetta entrata a botteghe oscure e poi misteriosamente svanita insieme a quel che conteneva (allora, l’indagine era in mano a Di Pietro), per arrivare ai ribaltoni con Scalfaro Presidente della Repubblica e alle trappole che defenestrarono più volte Prodi, un susseguirsi di lotte, antagonismi spietati, conflitti di correnti senza esclusione di colpi. Questioni interne, che però hanno avuto sull’Italia e soprattutto gli italiani conseguenze gravi e pesanti.

Ci si dirà, che anche il centrodestra non abbia scherzato, ovvio, ma questa è una storia diversa legata in larghissima parte a Berlusconi, ai suoi personali errori e comunque non priva dello zampino della sinistra, basterebbe per questo analizzare meglio e più a fondo i veri motivi del caso Fini.

Dunque, caro Polito, secondo noi è vero esattamente il contrario e meglio sarebbe votare e presto offrendo ai cittadini l’opportunità di scegliere un Governo, un Presidente e soprattutto un programma politico. Non può essere questo esecutivo a portarci in paradiso , anche perché da quando esiste , cioè 10 mesi, tutto è peggiorato e drammaticamente. Comunque, piaccia o preoccupi, noi siamo convinti che nel 2015 con tutta probabilità si voterà, a quel punto vada come vada e chiunque vinca, sarà stata la democrazia a decidere e non un gruppetto di persone riunite in questa o quella stanza.


di Elide Rossi e Alfredo Mosca