Chi ha messo Renzi alla guida del Paese?

Dice che è imminente l’addio ma non se ne va. Sto parlando di Napolitano che dice che a Renzi “non c’erano alternative per chi crede nelle potenzialità dell’Italia”. Cosa ne dice Enrico Letta? Non crede, lui, nelle nostre potenzialità? Questo Presidente della Repubblica non solo inutile ma tremendamente dannoso, cerca adesso una spiegazione/giustificazione del semestre europeo e dice che “siamo riusciti a fare comprendere che i fenomeni migratori costituiscono una vera emergenza europea”. Caro presidente in fuga, bastavano due o tre fotografie, per dimostrare il problema.

Si sarebbe dovuto trovare la soluzione, non cercare di fare comprendere, che poi non ci si è neanche riusciti davvero. La realtà vera è che questo governo, come i precedenti di Napolitano, non è servito neanche a portare le ipotetiche fotografie in Europa, non è servito e non serve a niente, come non sono serviti a niente Napolitano, Monti e Letta, e tutta la struttura pubblica che ruota tuttora intorno a loro. Li abbiamo pagati stipendiandoli, ricevendone indietro solo tassazione feroce, scelte anti democratiche, e danni, danni enormi conditi con perdita totale di tempo prezioso. Bisognerebbe chiedere i risarcimenti “imminenti”, non solo di levarsi di torno immantinente. Ci sono solo due parole: disonore e vergogna. E altre due: imbroglio e ladrocinio. A cui aggiungo anche: responsabilità e risarcimento.

La perseveranza dell’attuale governo Renzi – veri e propri referenti di Salvatore Buzzi (Mafia Capitale) al governo - nel rimanere pervicacemente dov’è (d’altra parte, ma quando mai gli ricapita?) sta causando solo sofferenza al popolo italiano e danni incommensurabili alla nostra economia. Il voto è necessario per portare il Paese sulla strada della stabilità e prosperità, dipartita di Napolitano permettendo.

La politica della troika ha fallito e le elezioni sono l’unico modo per uscire dal vicolo cieco e ristabilire la normalità politica. Democrazia vuole dire responsabilità, nel senso che un popolo che vota (cosa che Napolitano non ha lasciato fare per ben tre volte) è responsabile di ciò che vota. Io penso che, dopo, debba anche seguire una responsabilità politica dei rappresentanti eletti, diversa da quella giudiziale. In altre parole: è una questione di democrazia. Il governo Renzi ha rubato il potere ingannando gli italiani, non ha rinegoziato alcunché in e con l’Europa, nonostante peraltro la presidenza italiana del semestre. Sta tuttora imponendoci la politica nefasta dell’austerità, della tassazione a oltranza e i risultati sono disastrosi: recessione economica, tassi di disoccupazione altissimi, sistema politico truffaldino e alimentato e colluso alla delinquenza spiccia.

La corruzione dei partiti, come dimostra ancora oggi lo scandalo Mafia capitale, è il loro modus operandi, utilizzando l’apparato pubblico come fosse il bancomat privato e la propria macchina di propaganda privata. Oggi è evidente che il farmaco utilizzato dalla troika ha ucciso i pazienti, gli Stati membri (la Germania che ha impartito la medicina, se ne è al contrario avvantaggiata). Bisognerebbe indire un vertice europeo ed elaborare una soluzione politica, come hanno fatto i Paesi europei per il debito tedesco con la conferenza di Londra del 1953. L’accordo allora aveva previsto, oltre a una riduzione del debito, una rateizzazione subordinata alla crescita economica del Paese (nel 2010 Berlino ha pagato l’ultima rata di quel debito). Cambiare l’Europa, invertire rotta politica, dismettere le politiche dell’austerity per la crescita economica. Bisogna scrivere un nuovo capitolo europeo. Con soggetti eletti, non con Napolitano, Monti, Letta e Renzi.

Nella cultura europea lo Stato ha la responsabilità sull’economia, negli Stati Uniti l’economia è autonoma. L’Europa finanzia addirittura la cultura, mentre negli Stati Uniti la cultura non ha a che fare con lo Stato. Invertire la tendenza, per crescere.

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 20:15