Diritti dell’infanzia,   il ricordo di Npwj

In occasione dell’Assemblea, svoltasi a New York il 15 Dicembre 2014, dei membri istituzionali e delle organizzazioni per la promozione dei diritti umani della Corte Penale Internazionale è intervenuta anche Alison Smith, avvocato e Direttore Internazionale Giustizia penale della Ong “Non c’è Pace senza Giustizia”. La Smith, in una articolata relazione, ha rimembrato che quest’anno ricorre il venticinquesimo anniversario dall’adozione della Convenzione dei Diritti dell’Infanzia.

L’impiego di tale Convenzione resta un’importantissima priorità nella tutela e nella protezione dei diritti umani dei bambini, anzitutto, per il riconoscimento individuale del bambino come “possessore” di diritti inviolabili che vanno tutelati e salvaguardati. L’azione della Corte Penale Internazionale muove politicamente e giuridicamente anche nel riconoscimento della Convenzione Internazionale sui Diritti dell’Infanzia avviando processi e investigando in quelle nazioni dove tale Convenzione risulta palesemente violata, poiché, come ha ribadito Alison Smith, gli interessi e i diritti dei bambini vanno considerati la priorità nell’intraprendere decisive iniziative da parte della Corte Penale Internazionale.

I bambini sono sempre le vittime più colpite durante lo svolgimento dei conflitti armati. Sono sia vittime dirette che indirette dello scatenarsi delle guerre perché non solo sono i primi ad esserne vittime e a morire ma anche protagonisti indiretti di un tessuto sociale che durante i conflitti va lacerandosi e complicandosi e spesso sono anche obbligati a divenire combattenti, “bambini guerrieri”, portatori a loro volta di morte e sofferenza. L’Unicef stima che più di tre milione di bambini siriani stiano subendo le conseguenze del confitto in corso, senza dimenticare le numerose guerre che attanagliano il continente africano.

La categoria sociale dell’infanzia e dell’adolescenza costituisce la più grossa percentuale della popolazione vittima di violazione dei diritti umani fondamentali in ogni paese sotto valutazione ed esame da parte della Corte Penale Internazionale e anche in questo ruolo risulta di primaria importanza l’azione che svolge la Ong “Non c’è Pace senza Giustizia”.

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 20:08