Ma che cosa succede,   è “Scherzi a parte”?

Ma l'idea finale quale sarebbe? Quella di costituire una sorta di "partito unico" tra i Pd di marca renziana e i forzisti fedeli nei secoli all'anziano ex presidente del Consiglio? Perché, altrimenti, certe decisioni non si capiscono. Leggi i quotidiani e vieni a sapere che l'opposizione (?) di Forza Italia conferma l'accordo con Renzi accettando, tra l'altro, in tema di riforma elettorale, il premio di lista (e non di schieramento) e l'ipotesi di Giuliano Amato (sì, proprio lui) quale candidato a sedersi sul Colle più alto.

E, a proposito di elezione del Capo dello Stato, Berlusconi (opposizione) incontra Alfano (ministro e quindi maggioranza) ed insieme decidono di 'bruciare' la candidatura di Antonio Martino, l'unica personalità rimasta ancora credibile per un'area moderata che (tra Fi e Ncd) i sondaggi fanno attestare intorno al 17%. I medesimi sondaggi danno al Pd una percentuale vicina al 36%. A latere, il popolo del Fatto Quotidiano che nelle Quirinarie del quotidiano preferisce su tutti gli altri Giancarlo Magalli quale potenziale Presidente della Repubblica, e Beppe Grillo che chiede a Renzi di fargli sapere i nomi dei candidati perché, a sua volta, intende proporli al consenso del popolo web senza ricorrere stavolta ad altre Quirinarie in proprio (che, visti i risultati di quelle del Fatto, avrebbero potuto far scaturire la proposta di Platinette o della Taverna quale Capo dello Stato).

Ma che sta succedendo? Perché Berlusconi intende regalare al Pd il premio di lista e quindi, almeno stando alle attuali intenzioni di voto, il trionfo al partito dell'ex sindaco di Firenze? Quali e quante sono le contropartite per queste scelte che tanto odorano di apparente masochismo (e non solo)? E perché, tra i tanti "meno peggio", optare proprio per il dottor Sottile? È un incubo o stanno registrando, a nostra insaputa, l'ennesima puntata di Scherzi a parte?

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 22:26