Le verità nascoste e le parole inutili

Nelle radici dei grandi mali, Tommaso Campanella filosofo emerito, quattro secoli fa diceva: “ sono nato per debellar tre mali enormi : ipocrisia, sofismi e tirannide”. Sembra incredibile ma riferito alla politica di casa è come se fosse stato scritto ieri sera. Berlusconi che commemora Craxi e sostiene Amato al Quirinale, Padoan che straparla di economia sperando che noi la si ignori, Renzi che ormai va avanti come se fosse un piccolo hidalgo di provincia. Mentre in Europa ci si interroga e attrezza per uscire dal pantano e la provvidenza chiamata Draghi, sta per farci l’ultimo favore possibile, la nostra classe politica gioca a risico, battaglia navale e a monopoli.

Eppure la campanella ha suonato il giro finale, dopo il quantitative easing non ci sarà più niente, la BCE avrà esaurito le cartucce e resteranno solo vincitori e vinti. Noi la vediamo male anzi malissimo, le dissennate scelte di Renzi e del Governo, tutto faranno fuorché aiutarci a cogliere l’ultima occasione, altro che cambio euro dollaro 1:1. L’eventuale aumento dell’export non basterà nemmeno lontanamente a risolvere i problemi, la domanda interna non si muove con il cambio e con il costo del lavoro, serve altro e lo sanno bene. Il peso fiscale complessivo è aumentato e la demenziale redistribuzione, perché solo questo è stato fatto, ha impoverito gli italiani, distrutto i consumi, il mercato della casa e la propensione all’investimento.

I risparmi sono stati espropriati, le addizionali incrementate e tra le pieghe della finanziaria, accise e salvaguardie colpiranno ancora, questa è la realtà, altro che voli pindarici. Come se non bastasse la riforma fiscale non esiste, anziché risolvere i contenziosi, almeno quelli piccoli che sono la più parte, si è pensato alla follia del precompilato che per capirlo c’è da leggere 100 pagine di spiegazioni ed alla regola del 3% a favore dei grandi evasori. Senza la pacificazione fiscale in questo nostro Paese, non tornerà ne fiducia, ne voglia di comprare, ammesso che si possa, continuare a guardia e ladri porterà solo alla rivolta e la gente ci pensa, eccome. Manca la facilità del credito e la sua disponibilità, aiutare le banche, da ultime le popolari, senza aiutare famiglie, artigiani e piccoli imprenditori ad assumere liquidità, è come portare il cavallo di fronte all’abbeveratoio e poi mettergli la museruola, morirà di sete.

Con queste storture e con l’ immensità del nostro debito, il regalo di Draghi e del quantitative easing, potrebbe fallire piuttosto che servire ed è esattamente quello che temiamo ed in qualche modo prevediamo, dunque prepariamoci ad un 2015 di lacrime e sangue, altro che successi e trionfi. Manca la responsabilità, il contatto con la realtà ed il senso delle cose dentro casa, del resto se così non fosse non ci saremmo ridotti a vivere sul patto del Nazareno, sulle fronde nel PD, in Forza Italia, sul teatrino del Quirinale e sulle liti interne. Stiamo nel frullatore ed il pulsante l’ha premuto Renzi, doveva rottamare e guardate i nomi di chi conta, doveva risanare e Cottarelli se ne è andato per disperazione, doveva voltare pagina e tratta con Verdini, doveva riportarci in Europa e se non fosse per Draghi, con tutto il rispetto, saremmo finiti in Africa.

Ed allora, tanto di cappello a madame Le Pen, piaccia o preoccupi, ha un progetto, una proposta, un’altra opzione, sa quello che vuole e soprattutto ciò che è possibile per la Francia ed i francesi, esattamente il contrario nostro, per questo sprofondiamo. Con Renzi, noi viaggiamo sulle chiacchiere, sulla supponenza, sulla mediocrità dei piccoli, sull’arrivismo becero di quelli a cui non sembra vero, come diceva Campanella:” sul male degli ipocriti, dei demagoghi e dei padroncini”.…. peggio di così non c’è. Saremmo tentati di augurare davvero che la Grecia si affidi a Tsipras, frullatore per frullatore almeno la miscela sarebbe certo diversa!

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 22:21