“L’europromozione” avvelenata per l’Italia

venerdì 27 febbraio 2015


La “promozione” dell’Italia, “perché la rigida applicazione del Fiscal compact dopo quattro anni di recessione avrebbe richiesto una correzione troppo brutale e messo il Paese in una situazione insostenibile”, secondo il commissario francese Moscovici, è una polpetta avvelenata per il nostro Paese. Si maschera dietro un “successo” il problema e i problemi grandi come una casa che ci sono e, soprattutto, verranno.

La Francia è stata rimandata e detta “sorvegliata speciale sul deficit”, la Germania è stata messa sotto procedura fondamentalmente perché non ha fatto gioco di squadra, egoista ha pensato solo a se stessa e infischiandosene degli altri se ne è piuttosto avvantaggiata; “i suoi insufficienti investimenti pubblici e privati e il suo eccessivo surplus corrente aumentano il rischio sistemico per l’Eurozona”, in pratica è troppo brava economicamente e troppo competitiva rispetto agli altri Paesi dell’Eurozona che ha in sostanza fregato economicamente. In Italia si va avanti grazie a chi esporta, oltremodo tassato, e grazie alle recenti scelte della Bce di Draghi. Renzi ha dapprima appesantito il Paese con gli 80 euro che la Corte dei Conti ha detto chiaramente non esserci e che zavorrano e hanno appesantito ulteriormente la spesa pubblica, in quanto aggravi fiscali e non certo sgravi strutturali permanenti, non spingendo peraltro alcun tipo di consumo.

Stando come stiamo, conseguenza della promozione europea sarà lo scattare delle clausole di salvaguardia a difesa dei conti pubblici, che significa che saranno introdotte nuove tasse. Ecco l’avvelenamento della pillola chiamata “promozione”. Il “Rapporto sulle prospettive della finanza pubblica dopo la legge di stabilità” della Corte dei Conti parla chiaro. Siccome non cresceremo e la spesa non solo non viene rivista ma aumenta e si tassano gli italiani a più non posso, il nostro Paese è letteralmente zavorrato, è come un corridore con i piombi ai piedi per il quale è difficile correre, anche camminare, spedito. Diamo e mettiamo addosso tanto di quel piombo anche su chi esporta che è un miracolo ciò che riescono a fare questi imprenditori ed esportatori italiani nel mercato globale.

L’Italia, con Renzi, continua invece a rinforzare la portata e il peso del piombo ai propri piedi, portando e incrementando chilate di piombo. I tagli alla spesa pubblica non si sono visti né si vedono all’orizzonte, ma in compenso si appesantisce lo Stato italiano avendo immesso ed immettendo tuttora impiegati pubblici a iosa, stipendiati con i soldi pubblici, i nostri soldi presi dalla tassazione già esosissima, e che con l’adozione necessitata delle clausole di salvaguardia emergenziali comporterà ancora altre tasse. Le tasse comprimono la crescita, e l’Italia “promossa” stramazza.

Renzi va avanti a imbrogli, ha rifilato all’Europa che dalla lotta all’evasione ricaverà tanti di quei soldi che copriranno le nuove spese date dalle migliaia di nuove assunzioni, gioca ad effetti illusionistici quanto illusori aumentando nei fatti la spesa pubblica e soprattutto la spesa pubblica improduttiva. Ha calendarizzato i tagli alla spesa pubblica per sedici miliardi al 2016 e per ben ventitre miliardi al 2017 cioè negli anni a venire, aggiungendo sempre negli anni a venire quello che non gli quadra da adesso, dunque ha messo sul groppone del 2016 altri tre miliardi. Trucchi su trucchi, illusioni presto svelate. Con il “bacio”, la promozione, della morte da parte di questa Europa che non vuole cambiare sperando di reggere e non cadere prima della riscossione del proprio stipendio europeo, Juncker in testa. La “promozione” è stata la necessità assolutamente vitale di questa Europa per non affondare.


di Francesca Romana Fantetti