Matteo Renzi continua a vincere facile

Ospite della rossa Lilli Gruber, quel politico di lungo corso che risponde al nome di Pier Ferdinando Casini ha espresso in modo sintetico e chiaro il perché, nonostante l’evidente calo nei sondaggi, allo stato attuale il Premier Matteo Renzi è destinato a “vincere facile” in qualunque sfida democratica.

In sostanza, l’ex presidente della Camera dei deputati ha sottolineato che finché non si riorganizza un’opposizione moderata degna di questo nome, lasciando il pallino in mano ai populismi di ogni colore, il predominio dell’illusionista fiorentino è destinato a durare ancora a lungo. D’altro canto, se pensiamo che il lepenismo leghista di Matteo Salvini e quello all’amatriciana di Giorgia Meloni possano rappresentare un’alternativa credibile di governo stiamo veramente messi maluccio.

Da questo punto di vista, le posizioni estreme assunte da costoro, soprattutto sulla moneta unica, possono senz’altro allargare le loro significative nicchie di consenso, attirando probabilmente molti consensi in libera uscita. Tuttavia buona parte della vasta platea moderata, quella che per intenderci teme da sempre ogni forma di avventurismo, pur non comprendendo appieno gli effetti catastrofici di un’effettiva applicazione della linea anti-euro, percepisce la scarsa credibilità e affidabilità di chi si rifà alla destra radicale francese. In questo senso, il volpino che occupa la stanza dei bottoni si trova, fatte le dovute proporzioni, in una situazione paragonabile a quella che ha consentito alla vecchia Balena bianca di governare il Paese per molti decenni, godendo dell’appoggio di molti cittadini i quali, pur di non aderire alla sinistra di estrazione sovietica, si turavano il naso e sostenevano il cosiddetto male minore.

Ora, se vogliamo contrastare seriamente l’ennesimo incantatore di serpenti, il quale promette tutto a tutti beneficiando della droga momentanea del cosiddetto Quantitative easing creato dal nulla dalla Bce, occorre mettere in piedi un’offerta politica credibile e spendibile sul piano del buon senso e della ragionevolezza. Buon senso e ragionevolezza che si fa fatica a scorgere in chi propone in soldoni di farci tornare alla pericolosa autarchia monetaria della lira.

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 22:22