Allucinogeni liberi per un po' in Irlanda

sabato 14 marzo 2015


Uno sballo a tempo per la cattolicissima Irlanda. Per via dell’abolizione di una legge del 1977 che proibiva tutte le droghe leggere e gli allucinogeni catalogati all’epoca tra cui extasy, Lsd, psilocibina. Dublino, finchè il Parlamento non metterà rimedio al vulnus aperto dalla locale Corte di appello, avrà quindi un revival della San Francisco del 1967, la famosa “summer of love” con i Jefferson Airplane i Grateful Dead e gli altri gruppi dell’intruppata lisergica? Forse sì. Tanto è vero che già sono state organizzate per le prossime 48 ore riunioni di ex frikkettoni e di nuovi adepti dello sballo allucinogeno per rave party all’insegna del “finchè dura”.

A dare notizia della cosa il mensile “Highj times”, la bibbia dei cannofili americani sin dai tempi di Nixon. Una rivista che vende per corrispondenza spore di funghi allucinogeni e semi di canapa indiana e che ogni anno organizza la cannabis cup in uno dei tanti stati che la hanno legalizzata di fatto attraverso il simpatico infingimento dell’uso terapeutico. Che negli States è previsto anche per emicrania e depressione. Il pezzo in inglese di trova qui. Spiega semplicemente che questa settimana la Corte di appello di Dublino ha stabilito l’incostituzionalità di questa legge della droga del 1977 che conteneva tutte le tabelle delle droghe leggere, dalla cannabis agli allucinogeni, mentre quelle pesanti legate ad altra legge continueranno a rimanere illegali. La fonte irlandese è il quotidiano “The journal” che ottimisticamente prevede un nuovo decreto governativo in 24 ore.

Ma la realtà potrebbe essere più complicata: prima di tutto non è detto che il parlamento ritenga che debba essere usato il decreto legge. E poi si deve fare una normativa che non ripeta gli stessi errori di quella abolita. Tra cui quello di punire i drogati. Proprio il ministero della sanità locale ha confermato che con la legge decadono temporaneamente da droghe illecite tutte quelle indicate nella tabella indicata. Tra cui cannabis, lsd, extasy, funghi magici eccetera. Certo è che proprio nei giorni in cui all’Onu si stanno ridiscutendo le convenzioni proibizioniste dei primi anni ’60, implementate dalla “war on drugs” voluta da Richard Nixon nel 1970, questi “incidenti” giudiziari (si pensi anche alla relazione della Dna italiana sulle droghe leggere di cui si è parlato recentemente su questo stesso giornale) potrebbero non essere del tutto casuali. Il mondo, e soprattutto l’Onu, sulle droghe potrebbe presto cambiare verso.

Se non altro per combattere le mafie trans nazionali. A numero di addicts pressochè invariato. Della serie: meglio la droga di stato che quella della mafia. Come per il gioco d’azzardo, l’alcool e la prostituzione. E’ un concetto che capirebbe anche un bambino. E magari per fare un bell’”incom” di tasse, che in Italia i radicali, e i loro esperti di area (scienziati di mezzo mondo tra cui premi Nobel) hanno stimato intorno ai 10 miliardi di euro l’anno solo per marijuana ed hashish. Di questi tempi poi.. “pecunia non olet”.

@buffadimitri


di Dimitri Buffa