Draghi parla ai sordi

sabato 28 marzo 2015


Se ne è accorto anche Mario Draghi della Bce: "L'Italia ha alzato le tasse" ha detto, precisamente "l’Italia ha consolidato i propri conti aumentando le tasse e tagliando gli investimenti pubblici". C’è un detto latino che dice “Contra principia negantem non est disputandum” che significa più o meno che contro chi nega i principi e i criteri fondamentali, contro chi non ci sta di testa o non è in grado di capire o non lo vuole, non è possibile venire a patti, non è possibile dialogare.

E Mario Draghi dovrebbe rendersi al più presto conto che, parlando a Renzi, sta parlando ai sordi, insieme a tutto il resto dell’attuale Parlamento italiano. Renzi ha scippato o rubato il governo di sinistra e fa orecchie da mercante a chi gli spiega la realtà vera, tronfio al governo imbroglio verso gli italiani, illegittimo come i due che lo hanno preceduto, quello Monti e Letta. Il nostro Parlamento è lo spettatore muto e profittatore per sé della situazione creata, voluta e imposta dal 2011 da Napolitano, e oggi protratta colpevolmente da Mattarella. Quando Mario Draghi “bastona” questo terzo governo illegittimo di sinistra dicendo che "l’Italia ha consolidato i propri conti aumentando le tasse e tagliando gli investimenti pubblici, mentre la spesa corrente continua ad aumentare" dimentica di essere stato probabile comprimario dell’affossamento del governo eletto e in funzione nel lontano 2011, quando con l’artificioso abbassamento del rating dell’Italia si è proceduto a spodestare il governo eletto a maggioranza dal popolo italiano.

I “principia” di cui si parla nel motto latino non sono rinvenibili in chi, nell’approfittamento antidemocratico generale, ha approfittato e profitta ma, eventualmente, in chi avrebbe dovuto in qualche modo rispondere all’elettore, cioè in un governo eletto e democraticamente legittimo. Queste cosine carine dell’innalzamento delle tasse in Italia e della inesistente contrazione della spesa pubblica italiana Draghi le sta dicendo a chi, come Renzi, o Monti o Letta, non vuole o può sentire perché non risponde a nessuno, non è passibile di alcunché. La riprova è nelle balle a ripetizione sulla situazione italiana con cui si prendendo per i fondelli gli italiani dicendo loro che le cose vanno al meglio mentre si imbroglia, e soprattutto incassa. Mario Draghi ha anche puntato l'accento sul consolidamento di bilancio dell’Italia giudicato "poco amico della crescita", perché attuato senza tagliare la spesa corrente. Siamo nel 2015 e, dopo tre governi non eletti, cioè dal 2011, non è stato fatto niente a tale proposito, e non si sta facendo tuttora.

Cosa credeva, Draghi, che non ce ne fossimo accorti? Bene ha fatto ad immettere liquidità ma adesso si renda conto velocemente del fatto che, in assenza di governi e parlamenti eletti e legittimi, le sue parole sono parole al vento, né si può contare su buon animo o buona volontà dei ladroni perché, quello che più conta in genere per governi e parlamento illegittimi è rimanere dove si è e portare a casa il più possibile, tanta è la “gioia” di averli “accaparrati” pensando di averla fatta franca. Prosperano per sé finchè dura. Si guardi allo pseudo movimento 5 stelle, come gli altri, esiste lo stipendio a fine mese e basta e se bisogna essere vergognosamente vili e stolti, si sopporta e lo si fa, per le proprie tasche e alla faccia e in spregio agli interessi degli italiani tutti insieme, e dell’Italia.

Le riforme strutturali sarebbero oggi più facili da fare con una situazione economica sottostante migliorata, così come è data alla luce della congiuntura economica più favorevole per gli effetti positivi del crollo dei prezzi dei prodotti energetici, la politica monetaria espansiva della Bce stessa e le riforme strutturali varate in diversi Paesi membri che cominciano a fare sentire i propri effetti, ma tutto può funzionare in Italia solo con legittimità democratica. Gli imbrogli dal 2011 lo impediscono alla fonte. Anche Draghi si è poi accorto ed ha criticato il sistema giudiziario italiano spiegando che "l’Italia ha la giustizia civile più lenta d’Europa, negli ultimi anni sono stati fatti diversi interventi, non è che non ci sia stato progresso, ma occorre continuare su questa strada".

Lo ringraziamo del pensiero, anch’esso tardivo. Infine Draghi ricordi che lo spread dell’Italia del 2011 stato “aggeggiato” e maneggiato artificiosamente, e che oggi, con la valanga di liquidità immessa, non se ne parla neanche troppo più, perché non è più di moda e fondamentalmente ha stufato.


di Francesca Romana Fantetti