Angelo Provenzano, una persona perbene

martedì 31 marzo 2015


Bene, Angelo di cognome fa Provenzano. E allora? È anche figlio di Bernardo, uno dei più potenti capo-mafia della storia della Sicilia. E quindi? Ha il diritto, Angelo, di vivere la sua vita o dovrà vita natural durante scontare/pagare di essere figlio di tale padre? Lui, Angelo, al padre vuole bene nonostante tutto: d’altronde che deve fare, per far contenti certi perbenismi d’accatto, disconoscerlo?

E se un tour operator statunitense inserisce, nel programma delle gite in terra siciliana, un incontro con Angelo Provenzano nel quale quest’ultimo racconta se stesso ed il suo essere “figlio di...”, cosa c’è di male? Avrà mai il diritto, sempre Angelo, di raccontare la sua esperienza a chi ritiene più opportuno e nelle sedi che ritiene più adeguate?

Potrà mai, in altri termini, una persona perbene non essere “incriminato a prescindere” solo a causa del cognome che porta? Secondo noi no, ma proprio no! Lo scriviamo senza rancore, ma certe dichiarazioni, certe prese di posizioni, certe “cattiverie gratuite” verso il figlio di Bernardo Provenzano ci sembrano essere solo frutto di qualcuno che vuole apparire, che vuol farsi notare quale paladino di una legalità che, nella fattispecie, rischia di essere fuori luogo perchè, almeno fino a prova contraria, Angelo Provenzano è persona perbene.


di Gianluca Perricone