Le coop e il malaffare di sinistra: ora al voto

Bisogna andare ad elezioni anticipate, anche perché con il “Consultellum” Matteo Renzi non tornerà a Palazzo Chigi, perdendo le elezioni. Ed è ciò che deve essere fatto, liberarsi di Renzi che, non eletto al governo illegittimo, sta dittatorialmente imponendo all’Italia una riforma elettorale, l’Italicum, tra le più pericolose per la nostra democrazia e che deve finire necessariamente su un binario morto se non si vuole sotterrare, insieme con Renzi, l’intero nostro sistema democratico.

Renzi sta andando dritto al voto di fiducia sulla legge elettorale, che è di per sé un obbrobrio antidemocratico, ancor prima che giuridico e politico. La nostra Repubblica vive un momento a dir poco oscuro e in violazione della democrazia, dato che non solo ha avuto ed ha tuttora governi non eletti al potere ma che, proprio da quei governi illegittimi, derivano pseudo-riforme imposte con sotterfugi e imposizioni dittatoriali, una congiuntura davvero sfortunata. Si pensi anche solo alla imposta riforma della legge elettorale che è, tanto per cominciare, incompatibile con lo stesso regolamento della Camera. Si deve oggi tenere ben presente che, lungi dalle lamentele e dalle recriminazioni, l’intero Pd, compresa la minoranza Pd, è tutto fortemente d’accordo con Renzi, perché l’unico obiettivo è quello di continuare a mantenere il posto, in Parlamento come al Governo, consapevole che non ricapiterà mai più e che quello che preme, oggi, non è altro che il mantenimento delle cose così come sono, e costi quel che costi.

Lo scandalo Coop, Mafia Capitale, Ischia e così via dimostra che la sinistra si muove compatta, finge di essere divisa, lo dice in tivù e nelle interviste, ma, in realtà, ciò che interessa è solo e unicamente rimanere dove è il più a lungo possibile, per lucrare quanto lucrabile occupando posti pubblici in politica come nelle istituzioni. Le Coop sono esse stesse l’attuale governo, dato che fino all’altro giorno erano “capitanate” dall’attuale ministro del governo Renzi, Poletti, e lo stesso Delrio, oggi sottosegretario del governo Renzi, era tale e quale al sindaco Pd di Ischia, sindaco di Reggio Emilia. Anche D’Alema, che prova oggi sulla propria pelle, con un ritardo di oltre vent’anni, il “trattamento” giustizialista cui è stata, da Tangentopoli ad oggi, sottoposta parte politica avversa e cioè il centrodestra messo in galera diversamente dal Pci/Ds/Margherita/oggi Pd “graziato” dalla magistratura d’assalto, fa parte di questa stessa sinistra di Renzi, pagato egli stesso dalle Coop alla stessa maniera degli altri per vini e Fondazione Italiani Europei (di D’Alema stesso). Non solo, le stesse primarie del partito della sinistra fatte dagli zingari pagati 50 euro ciascuno per “votare” Renzi all’interno del Pd, sono state pagate dallo stesso sistema Coop, in un giro di malaffare politico/istituzionale che dalla criminalità generica si muove e “salta” e ricopre la politica di sinistra e le nostre istituzioni.

Coop rosse di sinistra (di vergogna), Mafia Capitale, le grandi opere, Ischia, i sindaci Pd di sinistra del Veneto (Orsini), di Firenze (Renzi e oggi Nardella), dell’Emilia (Delrio), della Puglia (Penati e Vendola) e chi più ne ha più ne metta, sono l’emblema dello sfracello della sinistra politica in Italia, prima sovvenzionata dall’Urss e oggi corrotta nel midollo e che stenta, nonostante l’“aiuto” con il bazooka di Napolitano, ad accaparrarsi e prendere l’immeritato potere politico viziato all’origine.

Non è un caso infatti che la sinistra politica, azzoppata con Tangentopoli la parte avversa, distrutto in seguito Berlusconi e affossata ogni possibilità di politica diversa pena lo scattare della giustizia a comando (della sinistra) inquisitoria e giustizialista, non sappia governare, perché al governo, in un sistema realmente democratico, ci sta chi viene eletto e solo chi è tale sa come governare, perché ha ricevuto il mandato. E non è un caso neanche che Renzi, a nome dell’intera sinistra politica, stia dittatorialmente oggi imponendo una riforma elettorale con cui toglie potere, voce e volontà agli italiani tutti, designando al nostro posto le Regioni ovvero il peggio della cosa pubblica, in modo che i prossimi “governi” se li faranno tra loro di sinistra, senza che nessun italiano possa dire niente.

Ammutolire un popolo privandolo del voto e della rappresentanza non è cosa buona, in genere la storia ferocemente si vendica.

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 22:36