L’Europa respinge il richiedente asilo

sabato 25 aprile 2015


Come volevasi dimostrare. Il vertice straordinario dei leader europei sulla questione dei migranti si è concluso, per le speranze italiane, in un clamoroso flop. Peggio: in un disastro. Dei famosi quattro punti che Renzi avrebbe dovuto far digerire ai partner europei due gli sono stati ricacciati in gola e altri due sono stati trasformati in un micidiale boomerang per i nostri interessi nazionali.

Di blocco navale a ridosso delle acque libiche neanche a parlarne. L’Europa avrebbe dovuto caricarsi sulle spalle la soluzione del conflitto interno al paese nord-africano, magari preventivando un intervento militare di peace enforcing, invece il vertice ha convenuto che è meglio stare alla larga dal pantano libico. Anche il possibile intervento di polizia internazionale per stanare in loco i mercanti di morte è stato sostanzialmente escluso. Ci si è limitati ad affidare un mandato esplorativo all’Alto rappresentante della politica estera dell’Unione, Federica Mogherini, per verificare la disponibilità Onu ad autorizzare una missione militare. Considerando il grado di credibilità della signora Mogherini le possibilità di successo sono pari a zero. Sul punto dell’interlocuzione con i paesi dai quali si originano i flussi migratori si è detto che si dialogherà, che tradotto dal linguaggio della politica significa: per il momento non se ne fa niente.

Dove Renzi ha spuntato qualcosa è sul fronte finanziario. Ma si tratta di polpette avvelenate. Il finanziamento europeo per l’operazione Triton e per l’altra speculare “Poseidon” che riguarda le acque greche, è stato triplicato. Tuttavia l’idea che ogniqualvolta l’Italia chieda alla comunità un’assunzione di responsabilità, l’Europa risolva elargendo la questua, genera disgusto. Non è possibile che ci si tratti da accattoni: siamo l’Italia, perdio! Non i pezzenti della porta accanto. Poi, ci danno soldi a condizione che i disperati salvati dalle onde li si tenga a casa nostra. Bella solidarietà! Il fatto che il documento conclusivo citi la possibilità che gli altri paesi dell’Unione, su base volontaria, possano farsi carico di quote di richiedenti asilo è una spudorata ipocrisia.

Ma quale governo si farà mai avanti non essendovi obbligato? Il vertice ha stabilito che alcuni Stati offriranno unità navali per agevolare le operazioni di soccorso in mare a patto di “scaricare” i naufraghi sulle coste italiane. Lo ha detto bene il premier inglese David Cameron ricorrendo alla proverbiale franchezza anglosassone: vi diamo una mano ma di profughi sul suolo britannico non ne vogliamo vedere neanche uno. Cameron lo ha detto, gli altri lo hanno pensato. È del tutto evidente che l’aumento della forza navale sarà un incentivo a intensificare le partenze degli scafi dalla Libia. Morale della favola: dopo il vertice di Bruxelles avremo più partenze, più morti in mare e più superstiti in Italia, non avremo messo mano alla minaccia libica che resta affare nostro e, soprattutto, non avremo fatto nulla per fermare a monte l’onda umana in cammino dall’Africa subsahariana verso il Mediterraneo. In cambio avremo quattro soldi di mancia.

Peggio di così era difficile immaginare che potesse andare. Ora che si fa? Dalle parti di palazzo Chigi pregano il padreterno perché non vi siano altri incidenti così da mettere la sordina al problema degli sbarchi, almeno fino al giorno delle elezioni amministrative. Se ne avessero la capacità i nostri governanti dovrebbero pensare a rimboccarsi le maniche per cominciare a trovare da soli la soluzione. Ma non hanno capacità né coraggio. Il bullo Renzi si è fatto trattare, ancora una volta, peggio di come noi accogliamo gli immigrati clandestini. Il volto contratto, durante la conferenza stampa conclusiva, parlava per lui. A Bruxelles non gli hanno concesso niente, neppure un bicchiere d’acqua per reidratarsi.


di Cristofaro Sola