Un po’ di ironia...

Dopo la scuola dell’obbligo negli Anni Cinquanta, ho conseguito la maturità classica nel 1963, ed in seguito una laurea con lode e due specializzazioni col massimo dei voti.

Conosco Dante e Machiavelli, Leopardi, Calvino e Montale. La mia pasta all’amatriciana è all’altezza dei migliori ristoranti, ma me la cavo egregiamente anche coi risotti, per non parlare dei nostri eccellenti vini, formaggi, salumi, eccetera.

Ho studiato la storia, la geografia e la storia dell’arte del nostro meraviglioso Paese e così via... Non mi sento insidiato dalle culture dei tanti stranieri che ci sono oggi in Italia, anzi, mi stimolano e mi arricchiscono. Ne traggo cose buone, ne critico delle cattive, ne rifiuto quelle che ritengo inaccettabili. Mi comporto come un padrone di casa ben educato nei confronti dei suoi ospiti; espongo, se necessario, le regole della casa, sono gentile ed ospitale, indico il bagno e non nego un bicchiere d’acqua fresca. Accetto con piacere di assaggiare le loro specialità alimentari, ascolto volentieri i cd di loro musiche che mi offrono. Ma, detto questo, chi non segue le “regole della casa” verrà cortesemente ma fermamente allontanato.

Ho l’impressione che quelli che sventolano ad ogni piè sospinto lo “snaturamento della nostra cultura” siano spesso proprio quelli che di tale cultura sono più carenti (malafede e calcolo elettorale a parte). Chi ha una cultura forte non ha paura di confrontarla con le altre - e sono tanti, in Italia, che ne hanno da vendere - e la nostra cultura non ha nulla da invidiare a nessun’altra, anzi, la riterrei superiore a tutte. Difficilmente questi soggetti (a meno che non siano in strumentale malafede) diffondono tali stupidi allarmi, che sono invece biascicati e urlati da folle incolte e poco scolarizzate. I capponi di Renzo...

Avere masse incolte ed acritiche è l’arma più potente che esista per ritardare o impedire ogni progresso: basterà premere il pulsante adatto e si scateneranno, acritiche e brutali, contro il designato “nemico” del momento. Senza ovviamente pensare che negando i diritti degli altri negano i loro stessi diritti, e come i famosi capponi di Renzo finiranno in pentola. Dovremmo riflettere molto sulle varie “riforme” dell’ordinamento scolastico...

Aggiornato il 06 aprile 2017 alle ore 15:12