La posizione dell’Aedh   sulla crisi in Grecia

L’Associazione Europea per la Difesa dei Diritti Umani (Association Européenne pour la Défense des Droits de l’Homme - Aedh) ritiene che la situazione che la popolazione attualmente vive in Grecia è una violazione, senza precedenti, dei diritti umani in tempo di pace. Questa regressione delle condizioni di vita è drammatica, al punto che si tratta di un ritorno ad una posizione non più in linea con i principi fondatori dell’Unione europea. Questo cedimento è unico nella costruzione europea.

Dal momento che la Grecia in questi ultimi anni è stata controllata dalle istituzioni della Troika, è stata notata una violazione dei diritti economici e sociali garantiti dalla Carta dei diritti fondamentali. Questo stato di regressione è il risultato delle politiche di austerità imposte dalle istituzioni europee. Ma è anche di responsabilità dei precedenti governi greci i quali, per superare la crisi che essi stessi avevano creato, per anni hanno accettato il programma imposto ai greci. Oggi, la ricerca di un dialogo equo ed equilibrato con le istituzioni e delle soluzioni politiche necessarie che consentano alla Grecia di garantire uno sviluppo sostenibile e sociale nell’Ue sono più che mai necessarie. La questione del debito pubblico illegittimo resta il problema principale considerando che la Troika non immagina né la rinuncia, né la pianificazione. Eppure questo è essenziale perché la popolazione greca ritrovi la sua parte di democrazia, di umanesimo, di tolleranza e di diritti.

L’Aedh osserva che la crisi che il popolo greco ha sofferto negli ultimi giorni avrà gravi conseguenze per tutti i popoli europei. È una minaccia per il modello sociale europeo e, se nuove iniziative non saranno volte a riprendere i negoziati, le conseguenze saranno situazioni incontrollabili di povertà e la crescente disuguaglianza sociale a beneficio esclusivo di soluzioni estremiste come il neonazismo, il fondamentalismo, la xenofobia e il nazionalismo di qualsiasi tipo.

La società civile deve dimostrare ai cittadini europei che un altro cammino è possibile. L’Aedh chiede lo svolgimento di un vero dialogo tra le parti interessate. Ma la ripresa di negoziati veri e propri è possibile solo se tutto sarà sul tavolo. L’Aedh ritiene che le linee guida per l’ortodossia finanziaria, monetaria e fiscale difese dalle istituzioni dell’Unione europea, il Fondo monetario internazionale e l’Eurogruppo sono fallite e la loro messa in discussione su tutta la scala Ue sia essenziale. L’Aedh sostiene l’idea che per ridare speranza e dignità ai greci e agli europei in generale, si debbano fare proposte immediate a lungo termine per l’emergenza sociale e politica in favore di un’abolizione equa e realistica del debito a livello europeo.

 

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 22:23