Sconfessati! L’Euro così non funziona

Tutti a dire che la Grecia è piccola e vale meno di una regione del sud Italia in termini di Prodotto interno lordo, che non ci saranno ripercussioni, ecc. Invece stiamo assistendo al panico sulle borse mondiali, alla faccia della verità! Non solo, ma come sempre si garantisce che è tutto sotto controllo, mentre è di tutta evidenza il contrario e le concitate riunioni dei big del pianeta lo confermano.

Data quindi per scontata l’immancabile e satanica ipocrisia che circonda e ha circondato il problema greco, vale la pena di fare alcune riflessioni sul contendere. La prima, secondo noi più importante, è questa: se la Grecia non fosse stata nell’Euro tutto questo pandemonio ci sarebbe stato? Bene, la risposta è: con grande probabilità, no. Infatti, se ci fosse stata la dracma, i greci e la Grecia se la sarebbero cavata con la loro sovranità monetaria; avrebbero per quel che possibile ritrattato gli aiuti, ma poi comunque avrebbero affrontato il problema della crisi con la svalutazione, l’inflazione, facendo i conti con la loro Banca centrale.

Viceversa, la presenza dell’Euro non solo ha complicato tutto, ma ha drammaticamente legato la Grecia a tutti i Paesi della moneta unica, trascinandoli nel malus finanziario. Questo semplice concetto la dice già lunga sulla filosofia dell’Euro e dei demenziali patti che lo sostengono. Tutte le vicende alle quali abbiamo assistito in questi anni di crisi, se ogni Paese si fosse tenuto la sua moneta avrebbero avuto esiti diversi, a partire dall’Italia.

Se l’Euro non fosse nato, o nato in modo totalmente diverso, le conseguenze non sarebbero state quelle che conosciamo. In quel caso anche la crisi dei subprime sarebbe stata affrontata dai Paesi d’Europa ognuno con la propria sovranità, con la propria forza, con la propria ricchezza e soprattutto con la propria scelta. Certo che i derivati dei mutui americani avrebbero intossicato i mercati, ma la peseta, il franco, così come la lira, si sarebbero difesi ognuno a seconda delle caratteristiche del proprio Paese, per cui sicuramente molto meglio di come è stato con la moneta unica.

Nella realtà invece, visto che l’Euro è nato come copia del marco e la Bce come quella della Bundesbank, la crisi di questi anni è stata affrontata come la Germania ha voluto, deciso, convenuto, per consentirle di guadagnare e risolvere a suo favore la crisi ed i suoi problemi. Inoltre, l’appoggio incondizionato, che scelleratamente la Francia sin dall’inizio ha dato alla Germania e la debolezza della politica italiana degli ultimi venti anni, hanno fatto il resto, consentendo ai tedeschi (nonostante l’immensità dei guai che sempre hanno generato nella storia) di poter disporre a piacimento di un Continente intero.

Questo è il vero problema, è il vero vizio d’origine, il vero male che da tredici anni ha annichilito tutti tranne la Germania. Che poi si cerchi di giustificare questo con la scusa delle mancate riforme nei vari Paesi è vero solo in minima parte. Certo sarebbero state utili, ma la Germania sarebbe rimasta comunque padrona del campo e dunque di tutti. Qui sta tutto il nodo, non si può creare un consesso di decine di Paesi legandoli da una moneta e da un patto, secondo la volontà e la necessità di uno solo di questi che, proprio per questo, poi decide e impone a suo piacimento. La crisi greca, per come la viviamo tutti, è figlia dell’Euro e della sua catena che imbriglia le altre economie, prima fra tutte la nostra vista la dimensione del nostro debito e la pochezza dei nostri governi.

Alla luce del referendum, o si riscrive tutto da cima a fondo, affinché la Germania sia solo una fra le tante, oppure si finirà ognuno per conto proprio e dopo uno, due anni di sacrifici si tornerà finalmente a vivere e sperare, liberi, autonomi, indipendenti. Dopo la Grecia i nodi finiranno per arrivare al pettine per noi come per la Spagna, la Francia e il Portogallo. L’Europa e l’Euro vanno cambiati una volta per tutte.

Questo appello che i soloni eurofavorevoli, eurofanatici ed euroipocriti non hanno mai voluto ascoltare, oggi è un imperativo indifferibile, obbligatorio. Piaccia o preoccupi, bisogna voltare pagina e restituire futuro e democrazia ai popoli. Saremo ingenui, ma a noi non solo piace, ma tutto sommato non preoccupa più di tanto. La storia insegna che l’intelligenza e la volontà dei cittadini, quasi sempre, è stata molto più forte dei quattro sedicenti onnipotenti che li hanno governati.

 

Aggiornato il 08 giugno 2017 alle ore 11:54