Mare “Monstrum”?

l termine latino monstrum indica essenzialmente un segno divino, un prodigio, e deriva dal tema di monere: avvisare, ammonire. Ma anche mostrare le piaghe di una civiltà che ha perduto il senso di se stessa. Da cristiano mi sento di dire che c'è una grande differenza tra tener conto del solo Libro "o" (esclusivo) della sola Spada. Mio nonno era una persona assai umile (nato a circa un decennio dalla fine del XIX sec.) e mi ha insegnato che bisogna tenere nella mano sinistra il Libro e nella destra la Spada. Gesù pure, mi pare fosse dello stesso avviso, dicendo "Date a Cesare..., etc.". Quindi, vedrei come conseguenza che colui il quale decida di tenere solo il Libro (Evangelio) debba donare tutto quel che abbia ai poveri, e andare randagio nel mondo per la predicazione e l'esempio della Parola. Pertanto, certi alti prelati, prima di proferire parola, dovrebbero dare ascolto all'appello di alcuni loro sacerdoti impegnati, vendendo tutti i loro beni e quelli della chiesa (immobili e banche), per incamminarsi poi, se necessario, verso il martirio cristologico, andando a predicare e ad assistere i bisognosi nelle terre martoriate di Siria, Iraq, Libia, etc..

In sintesi: se dalle parti di chi uccide senza pietà e costringe all'esodo decine di milioni di vittime innocenti (tra cui milioni di cristiani) si è tornati indietro di 14 secoli (Maometto e i suoi insegnamenti risalgono al VII sec. d.c.), allora è legittimo il mio desiderio di servire "sotto Cesare", tornando ancora più indietro di 20 secoli da oggi, per portare la civiltà di Roma laddove si è reinstaurata la barbarie. Direi, quindi, meno chiacchiere e più fatti: zaino in spalla e baionetta in canna per liberare gli oppressi. Tutto il resto è affabulazione. Troppo comodo parlare dei grandi sistemi filosofici senza rischiare nulla, restandosene al caldo nelle molli coltri del grasso, opulento ed egoista Occidente, che ha dimenticato la Spada per liberare gli oppressi, a favore di una dialettica ipocrita e inconcludente.

Poi, che senso ha parlare di "punto di caduta", ovvero, del raggiungimento della massa critica di profughi da ospitare? E su quali basi? Qual è la contabilità di cui si sta tenendo conto? Non è vero, forse, che il punto di caduta è "esattamente" collocato al momento in cui si innesca la rivolta sociale contro i nuovi immigrati irregolari? Ma, attenzione: non contro gli "immigrati", in senso indifferenziato, come vogliono farci credere tante "anime belle". Al contrario, gli italiani stimano gli stranieri che lavorano, producono e pagano le tasse, contribuendo seriamente a sostenere il nostro sistema del welfare e non danno alcun problema di ordine pubblico e sono già alla seconda, se non terza generazione. Le comunità filippine e asiatiche, tanto per fare un esempio ovvio, non sono minimamente oggetto dell'attuale protesta sociale contro i nuovi immigranti richiedenti asilo e profughi economici che, anche quando non ne hanno diritto, restano per anni (senza lavorare) nel circuito dell'accoglienza o entrano nella sfera opaca della clandestinità, dedicandosi ai commerci illegali o a molte attività di cui nessuno sente veramente il bisogno (lavavetri, venditori di paccottiglie cinesi, etc., etc.).

A me pare che tra i nuovi arrivati le comunità siriane siano davvero immediatamente "integrabili". Nel loro caso, varrebbe la pena considerare l'ipotesi seguente. Anziché spendere una montagna di soldi per tenere in piedi un faraonico quanto improduttivo sistema dell'accoglienza, come quello attuale, perché non rivitalizzare le centinaia di bellissimi, piccoli borghi italiani, ormai in stato di semi abbandono, a causa dell'invecchiamento della popolazione residente e delle migrazioni interne, dandoli in "gestione" ai nuovi arrivati? Potrebbero rimettere a posto autonomamente gli immobili (il credito agevolato verrebbe erogato da un Fondo europeo per l'assistenza) e ricominciare una nuova vita qui da noi, con le loro famiglie. Troppo semplice? O troppi "comitati d'affari" si metterebbero di traverso, per impedire la realizzazione di un simile progetto?

Staremo a vedere che cos'altro si inventeranno a Bruxelles per tentare di arginare il fenomeno epocale degli sbarchi, che riversano sul nostro territorio centinaia di migliaia profughi (economici e non). Costoro sono disposti a pagare parecchie migliaia di euro il loro viaggio della speranza, per entrare nel nostro finto Paese dei Balocchi, mentre le divergenze tra i principali Paesi della Ue sulla politica dell'accoglienza sono veleno elettorale puro per i Governi in carica. Il problema, però, è che più il tempo passa, più i flussi incontrollati di migranti generano spinte destabilizzanti, alzando il livello della tensione e della protesta popolare, destinata a dare sempre più spazio politico ai movimenti radicali anti euro e anti immigrazione!

Aggiornato il 06 aprile 2017 alle ore 14:44