La sinistra è tutta stipendiata dallo Stato

venerdì 4 settembre 2015


Si può affiancare ad un sindaco di sinistra incapace un prefetto di sinistra senza passare dal voto dei romani? No. Si può farlo per aggirare le regole e imbrogliare così i cittadini? A maggior ragione no. Si deve andare a votare. Non esiste da nessuna parte nessuna regola che prescriva ciò che la sinistra imbrogliona al governo non eletto sta facendo, cioè impedire il voto degli italiani per mettere e continuare a fare stare i suoi. E la sinistra sta facendo così, sia a livello locale, vedasi Roma, sia nazionale, vedasi l’Italia.

Non è sufficiente dire che Ignazio Marino non serve più e che può restare in vacanza, perché il problema rimane. Problema che non è solo quello di fare tornare Marino e farlo rispondere di quanto distrutto di Roma ma, anche e soprattutto, di applicare le regole democratiche che prevedono che la sostituzione di Marino coincida con il voto dei cittadini romani. Si tenga sempre presente che sono sempre i cittadini a pagare l’incapacità, la sciatteria e la negligenza dei politici che lucrano privi di responsabilità alcuna, mentre al contrario deve essere attuato un sistema di responsabilità e risarcimento da parte dei politici incapaci verso gli italiani male amministrati. Nel caso di Marino: non amministrati del tutto, ma, afferrati i nostri soldi con denari e ruberie provenienti da coop e da mafia capitale, Marino deve ai romani la restituzione ed il risarcimento economici, a cominciare dai viaggi per sé, non certo a vantaggio dei romani.

La sinistra politica ancora oggi pensa si possa fare come ha sempre fatto Giorgio Napolitano e cioè non lavorare e farsi incensare e stipendiare con i soldi delle tasse degli italiani, a nostre spese, gratis, tutta la vita. Lui e famiglia, amici e parenti. Non è differente quello che sta facendo adesso Renzi che, alla faccia di ogni decenza o vergogna, dà a sé, parenti e amici messi di peso nella pubblica amministrazione dunque a carico nostro, a nostre spese, ad esempio a Palazzo Chigi, financo doppi stipendi avendo adottato il sistema di raffiche di deroghe che consiste nel dare loro uno due tre lavori pubblici – sempre pubblici cioè, a carico nostro – e così lucrare e fare lucrare per sé e loro. Ecco cos’è la sinistra al potere del governo rubato, mai eletti: ladri arraffoni a spese nostre. Non altro. Si veda il caso degli immigrati su cui lucra il renziano Alfano. Si tratta di un bacino di voti nella disastrata Sicilia a carico e spese degli italiani tutti. Solo nel centro di Cara Mineo ne ha inseriti a nostre spese 400 tra amici e parenti, amici degli amici. All’Ikea lì vicino, esercizio commerciale che vive di mercato, ne sono stati inseriti e pagati in 150 (pagati dall’Ikea, non da noi). E che dire dei 5 milioni e 685 mila euro di fondi pubblici, cioè nostri, che Franceschini al ministero dei beni “culturali” ha distribuito con durata triennale alle fondazioni politiche: 140 mila euro alla fondazione Lelio e Lisli Basso, presieduta dall’ex parlamentare europea dei ds Elena Paciotti, con consiglieri di amministrazione di area pd come Fabrizio Barca e Walter Tocci, 30 mila euro annui alla fondazione De Gasperi guidata dal ministro dell’interno Angelino Alfano, e alla fondazione Donat Cattin, nel cui consiglio di amministrazione siedono il presidente pd della regione Piemonte Sergio Chiamparino e il già segretario regionale del pd Gianfranco Morgando, 25 mila euro di soldi pubblici all’anno anche alla fondazione Corriere della Sera, che ufficialmente politica non è ma non è vero; e ben 15 mila euro l’anno fondazione Magna Carta, presieduta dall’ncd Gaetano Quagliariello. Tutti attaccati alla mammella, a depredare lo Stato italiano.

Alfano, Franceschini e Renzi, insieme a Napolitano il quale continua a dare l’indirizzo tramite Mattarella, sono la disgrazia di questo nostro Paese che avrebbe avuto bisogno già quattro anni fa, da quando cioè non ci è concesso di andare a votare democraticamente, di votare e procedere verso una realtà politica alla Cameron o, per approssimazioni, fino ad escludere del tutto i parassiti politici, di destra come di sinistra. Al contrario, con gli imbrogli di Napolitano Monti Letta e Renzi, il Paese sta molto peggio di prima e non si riprenderà. Questo nostro diventerà il Paese dell’impiego medio pubblico, dei nullafacenti improduttivi assistiti a fine mese, finchè l’asino non stramazzerà, cioè finchè gli italiani non stramazzeranno per l’esosità delle tasse o saranno fuggiti i più a più non posso altrove, dall’obolo pubblico vanamente erogato. Ecco il Paese che ha “costruito” e perseguito Napolitano con le nefaste idee vetero comuniste attuate tramite vere e proprie persecuzioni, prima, venti anni fa, targate tangentopoli (Si ricordino le parole di Craxi nel 1993 il quale affermò “come credere che il Presidente della Camera, onorevole Giorgio Napolitano, che è stato per molti anni ministro degli esteri del partito comunista italiano e aveva rapporti con tutta la nomenclatura comunista dell'est a partire da quella sovietica, non si fosse mai accorto del grande traffico che avveniva sotto di lui, tra i vari rappresentanti e amministratori del pci e i paesi dell'est? Non se n'è mai accorto?”. Secondo la sentenza sulle tangenti per la metropolitana di Milano, Luigi Majno Carnevale si occupava di ritirare la quota spettante al partito comunista e di girarle, in particolare, alla cosiddetta "corrente migliorista" che “a livello nazionale fa capo a Giorgio Napolitano”) e adesso, da ultimo, inquisitive tramite la magistratura pilotata, ad esempio quella campana che agisce a bacchetta, mentre per quella toscana ci pensa il generale Adinolfi o qualcun altro così Renzi non ha problemi e in cambio lascia le vacanze di quaranta giorni pieni e ben retribuiti intatte ai magistrati strapagati quanto “lottizzati”. Se non si va di corsa a votare, se non si costringe Mattarella a farci andare a votare di corsa, a Roma i romani, così come gli italiani tutti per l’Italia, prepariamoci a “transumare”, ad esempio a Londra, dove la comunità italiana cresce di giorno in giorno a vista d’occhio, in modo da consentire a Renzi di fare pagare agli italiani superstiti, agli impiegati pubblici, i novelli oboli/stipendi pubblici alla moglie nella scuola pubblica, agli amici e conoscenti toscani nei ministeri e in ogni ganglo della pubblica amministrazione.


di Cesare Alfieri