Boeri, l’altruista del fallimento

Oramai si è ben capito che in Italia si cerca consenso e popolarità facendo generosamente gli altruisti coi quattrini degli altri, soprattutto quelli che verranno guadagnati dalle future generazioni. A questa regola aurea, per così dire, non sembra proprio sfuggire l’attuale presidente dell’Inps, Tito Boeri, economista appartenente al coro assordante dei pensatori keynesiani. Da tempo questo signore, messo a capo dell’Inps dal Governo Renzi, è preso da una crescente agitazione in merito alla possibilità, a suo dire realizzabile, di allargare i confini di spesa dello smisurato carrozzone che egli dirige. Un carrozzone che, per la cronaca, nel 2014 ha speso la colossale cifra di 431 miliardi di euro, ossia oltre metà dell’intero bilancio pubblico.

Sul piano strettamente previdenziale, malgrado la tanto bistrattata Legge Fornero, il sistema delle pensioni pubbliche ci costa circa il 17 per cento del Prodotto interno lordo. Un’enormità che ci pone al primo posto in Europa e forse nel mondo. Malgrado ciò, pur amministrando una baracca che si tiene in piedi solo grazie alla fiscalità generale (ogni anno lo Stato ripiana i conti dell’Inps con oltre 100 miliardi), il nostro eroe ha in cima ai suoi pensieri la ferma intenzione di superare la citata Legge Fornero, con tutte la drammatiche conseguenze del caso. Tant’è che Boeri, ospite di Lucia Annunziata, ha sostenuto la sua causa con una, mi si passi il termine, nauseante demagogia: “La nostra idea è quella di fare l’ultima riforma delle pensioni”. In quale direzione? “Occorre intervenire prima che sulla sostenibilità dei conti sulla sostenibilità sociale”.

Una bella ma molto irresponsabile sviolinata nei confronti della più vasta platea elettorale del Paese più vecchio d’Europa che, ahinoi, sembra emulare la tragica musichetta suonata dall’orchestrina del Titanic. E proprio come il grande transatlantico affondato nel lontano 1912, il Paese di Pulcinella appare sempre avvolto da una densa nebbia dietro cui si staglia inesorabile l’iceberg del fallimento. Fallimento che, almeno per ora, è scongiurato dalle politiche espansive di Mario Draghi ma che, come dimostra per l’appunto la crociata pro-pasti gratis di Tito Boeri, sta scatenando nel nostro inguardabile establishment politico-burocratico i più bassi appetiti.

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 22:33