Padre Pio, per favore aiutaci!

Chi di voi ricorda la più forte e bella donna del Rinascimento? Penso quasi nessuno. Sto parlando di Caterina Sforza andata in sposa al duca di Montefeltro, signore di Forlì, morto prematuramente. Sennonché in quell’epoca a dominare le signorie del centro Italia vi era il papato rappresentato da quel famigerato signore che prese il nome di Alessandro VI, Papa Borgia, padre di Cesare (detto il Valentino), della bella Lucrezia e di Goffredo. Bisognava conquistare Forlì espugnando la sua Rocca e, quindi, alla guida delle sue truppe nominò il figlio Valentino, noto per il suo carattere violento ed al contempo immorale. Il Valentino, però, ebbe la sfortuna di incontrare sulla sua strada Caterina Sforza che difese la Rocca con ardore e sprezzo del pericolo, respingendolo e resistendo alle sue avances, tutt’altro che romantiche, sino al colonnato del Bernini in piazza San Pietro. Per tale comportamento venne soprannominata: “la virago”. Da tantissimo tempo ormai - nonostante l’evoluzione della specie riferita alle donne che per merito solo loro hanno dimostrato e continuano a dimostrare tutte le loro capacità, non solo intellettive nell’esercizio o delle professioni intellettuali ma anche nell’esercizio dell’attività imprenditoriale - non è dato constatare di esserci imbattuti in una donna bella e forte come Caterina Sforza nel campo politico.

Dopo la caduta del fascismo e l’instaurazione del regime democratico, non ne ricordo neanche una all’altezza del compito che rese famosa “la virago”. Di chi possiamo parlare? Forse di Nilde Iotti, compagna di Togliatti e successivamente Presidente della Camera dei Deputati, se non in termini positivi per il suo fascino di donna giunonica; o di Veronica Pivetti, espressione del popolo leghista solo per interesse personale; o, peggio, dell’attuale Presidente della Camera, Laura Boldrini, che ostenta interessi più per gli stranieri che per gli italiani sponsorizzando solo manifestazioni contrarie al comune sentimento italico. Ci dispiace per la rossa Anna Finocchiaro, militante in un partito nel quale forse in età avanzata si è accorta di non condividere idee e programmi nei quali aveva creduto. In ogni caso piccole donne se paragonate alla bella e forte Caterina Sforza.

Ma da qualche tempo gli italiani si sono accorti dell’esistenza di una donna che ha fatto politica da giovane nel movimento studentesco dell’Msi denominato Giovane Italia; che è stata eletta deputata prima in An ed in Forza Italia e, attualmente, nella formazione politica Fratelli d’Italia. Sto parlando di Giorgia Meloni che, fatte le dovute distinzioni di tempo e di luogo, ha la caratteristica di combattente per il rispetto di quei valori che rendono un Paese grande, e poiché parliamo d’Italia, il Paese che ha dato la civiltà al mondo intero. La Meloni non fa altro che proporre idee e programmi utili alla rinascita dell’Italia ormai sprofondata nel buio totale. Chi se non lei, con la grinta e l’entusiasmo che la contraddistinguono, può riuscire nella quasi impossibile e titanica impresa di restituire agli italiani la dignità e l’orgoglio perduti a causa del comportamento truffaldino del pifferaio fiorentino che non fa altro che illudere tutti con promesse e proclami solo illusori.

Non può certamente frenarla la bellissima circostanza di essere in attesa di un figlio. Poiché la notizia, che che ne possano pensare gli sfegatati e squallidi tifosi della legge che legittima le adozioni da parte degli omosessuali di bambini nati con l’utero in affitto, è stata data in contemporanea con la traslazione delle spoglie di Padre Pio nella Capitale, il grande Santo dell’epoca moderna e contemporanea. Giorgia Meloni, con la benedizione di Dio quello vero, non deve rallentare l’attività politica, anzi la deve incrementare sostenendo l’unica rivoluzione da fare, quella sulle tasse che stanno massacrando la società civile. Occorre un governo che riducendo le dimensioni della pubblica amministrazione, anzi che raccontare balle come fa Renzi, provvedesse a ridurre la pressione fiscale raggiungendo il duplice obiettivo: quello dello sviluppo e della crescita da un canto e quello d’incrementare le entrate fiscali dall’altro.

Tutto il resto è davvero secondario compreso lo scandalo davvero insopportabile di affittopoli, per il quale tutti i Sindaci che si sono avvicendati nell’amministrazione del Comune di Roma anziché comparire sui teleschermi ogni giorno per gabbare i romani e gli italiani dovrebbero scomparire trovando un rifugio così lontano da non poter essere mai più rintracciati. Padre Pio per favore aiutaci!

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 21:53