Matteo Salvini: un solo progetto per vincere

mercoledì 10 febbraio 2016


Mala tempora currunt a Palazzo Chigi. Matteo Renzi, a fronte del rapido deteriorarsi della situazione del Paese, potrebbe essere tentato dal voto anticipato. Una fine prematura della legislatura gli consentirebbe di sfruttare il vento elettorale che finora ha soffiato a suo favore. Un repentino ritorno alle urne gli eviterebbe anche di dover soddisfare le brame degli alleati centristi che, in lotta per la sopravvivenza, chiedono un ripensamento dell’Italicum, almeno per la parte che riguarda l’attribuzione del premio di maggioranza alla lista piuttosto che alla coalizione. La primavera del prossimo anno potrebbe essere il momento giusto per affrontare tutti gli oppositori, non esclusi quelli interni al Partito Democratico che tramano alle sue spalle. Ma chi saranno i duellanti? A dispetto dei sondaggisti che danno ancora chance al Movimento Cinque Stelle, la sfida sarà tra destra e sinistra, mentre i “centrini” moderati dovranno scegliersi un tetto, da una parte del campo o dall’altra, sotto cui riparare prima che il cielo gli crolli in testa. Assisteremo a uno scontro di leadership, insufflate di comunicazione liquida e di iperboli narrative. In questa gara a Matteo Renzi, principe degli incantatori, spetta di diritto un posto in “pole”. E il contraltare? Fino a qualche mese fa nessuno vi avrebbe scommesso un centesimo ma oggi, dati alla mano, la candidatura di Matteo Salvini alla guida del centrodestra prende quota. Sarà sua l’altra “pole”? Lo abbiamo sentito. Ecco cosa ci ha detto.

Lo sviluppo delle indagini sulla notte di violenza a Colonia dà ragione all’opposizione intransigente della Lega contro le politiche dell’accoglienza attuate dal governo italiano. Ora che le uova sono rotte, come si esce dal pasticcio in cui Renzi e Alfano ci hanno cacciato?

Innanzitutto sorvegliando e difendendo i nostri confini, da subito. I veri profughi sono una ristretta minoranza, quelli che sbarcano illegalmente ogni giorno sul nostro territorio sono per la stragrande maggioranza degli immigrati clandestini: in quanto tali, è assurdo che possano circolare liberamente e addirittura che vengano ospitati a spese dei contribuenti italiani. Un altro passo per ristabilire la legalità: chi delinque vada in galera e ci resti senza sconti sino a fine pena, dopodiché, se è straniero, sia rimandato immediatamente al suo Paese.

A proposito di Germania, lei non perde occasione per ricordare agli italiani che questa Europa a trazione tedesca non va. È sufficiente predicare l’uscita dall’Euro per risolvere il problema o pensa si debba fare altro?

Credo che l’Unione europea, com’è oggi, non funzioni; l’Euro è uno dei problemi e sicuramente il più evidente, ma sono le logiche di fondo di questa Europa ad essere sbagliate, è necessario un cambiamento di prospettiva radicale.

Matteo Renzi ha voltato le spalle a François Hollande che gli chiedeva aiuto per bombardare gli jihadisti dello Stato Islamico in Siria. Lei al posto di Renzi che avrebbe fatto?

L’Isis è un pericolo per la democrazia e per tutti noi, è la barbarie che non si ferma davanti a nulla. L’Europa, da sempre appiattita sulle politiche Usa, ha le sue colpe nella destabilizzazione del Medio Oriente in cui l’Isis ha trovato terreno fertile, ma ora essere uniti nel combattere l’Isis è una priorità, altrimenti ci ritroveremo i terroristi in casa.

Veniamo alle beghe del cortile di casa nostra. Il più pericoloso competitor del centrodestra è il Movimento Cinque Stelle che in passato ha sottratto quote significative di elettorato anche alla sua Lega. Con quali argomenti pensa di battere Beppe Grillo e i suoi “duri e puri”?

Fare l’incendiario è facile, portare avanti una proposta politica alternativa al renzismo è ben altra cosa. Penso che anche molti elettori del M5S siano stanchi di una contestazione fine a sé stessa e che sarebbero pronti a sostenere chi abbia un progetto politico chiaro e la credibilità per portarlo avanti.

All’ordine del giorno del Parlamento è in discussione la legge sulle Unioni Civili. Ci dia una risposta secca: favorevole o contrario?

Se si tratta di riconoscere i diritti e l’autodeterminazione delle persone ben venga, ognuno è libero di fare le proprie scelte. Tuttavia sull’adozione per coppie omosessuali dico no: i bambini nascono da un uomo e da una donna, è un dato biologico di cui bisogna prendere atto; e privarli volutamente della mamma o del papà sarebbe un atto di violenza.

Le elezioni amministrative sono dietro l’angolo. Cosa dovrà accadere per assistere alla resurrezione del centrodestra?

Di fronte alle tante emergenze che ci troviamo ad affrontare, la gente giustamente guarda ai contenuti più che alle sigle di partito. Uniti si vince, ma sono convinto che il fattore determinate sia il progetto politico che si porta avanti. Sui contenuti la Lega ha le idee chiare, chi le condivide naturalmente è benvenuto.

Silvio Berlusconi è preoccupato che lei non sia l’uomo giusto per i moderati. Come pensa di tranquillizzare lui e tutti quegli italiani che temono l’avvento di un neo-populismo distruttore della democrazia liberale e dell’economia di mercato?

Io sinceramente di cosiddetti “moderati” ne vedo ben pochi: vedo invece tante persone stanche di un Paese in balìa di criminali provenienti da mezzo mondo, dove cittadini e aziende muoiono strangolati dalle tasse mentre delinquenti e speculatori fanno i propri comodi nell’indifferenza del governo. I cittadini vogliono ricominciare a vivere e a lavorare: se ascoltare le loro richieste vi sembra populismo, allora sarò populista. Per me è semplicemente buonsenso.

La sua strategia mira ad avere una proiezione nazionale. Il che significa la conquista del consenso anche al Sud. Sa bene che i meridionali si sono mostrati tiepidi verso la sua apertura. Se, da una parte, ammirano il politico Salvini dall’altra temono il leghista che è in lei. Su quali argomenti pensa di puntare per abbattere le diffidenze che ancora resistono nei suoi confronti?

Oggi come oggi nessuno si salva da solo. Per sfidare i diktat di Bruxelles e della Banca centrale europea, ma anche il terrorismo islamico, occorre essere uniti, da Nord a Sud; ciò non significa rinnegare il valore delle autonomie e dell’autodeterminazione dei popoli, ma piuttosto rendersi conto che le emergenze di oggi richiedono strategie comuni.

Se gli alleati le chiedessero di rinunciare alla segreteria della Lega per essere il capo del centrodestra unito, cosa risponderebbe?

Come ho già detto, più che le poltrone e i giochi di potere mi interessa il progetto, voglio proporre una vera alternativa al Pd ed a Renzi, con chiunque condivida i valori e le priorità della Lega. Il resto si vedrà.

Ci sono milioni di italiani che, a dispetto della narrazione renziana, sono precipitati nell’area del disagio sociale, se non nella povertà assoluta. Ci dica almeno tre cose concrete che farebbe nei primi cento giorni di governo per non deluderli.

Innanzitutto inizierei a difendere i confini ed a espellere chi è venuto in Italia per delinquere, per riportare un po’ di sicurezza, soprattutto nelle periferie. Poi cancellerei la legge Fornero, che ha rovinato troppe famiglie italiane, e abolirei gli studi di settore, uno strumento infame che strozza artigiani e piccole imprese.

Ci omaggi di una confessione: qual è la visione del mondo di Matteo Salvini?

Il mondo che sogno è un mondo normale, dove puoi camminare per strada senza timore di essere aggredito, dove tutti pagano il giusto, ma nessuno lavora 7 o 8 mesi l’anno solo per pagare le tasse; dove la magistratura tutela le vittime e non i carnefici; un mondo in cui tradizioni e identità sono valorizzate e non cancellate in nome di un multiculturalismo ipocrita.

Non possiamo accomiatarci da Lei senza averle tirato un colpo basso. Se vuole essere leader dimostri coraggio e prenda posizione: Siniša Mihajlović deve restare sulla panchina del Milan o deve essere licenziato?

Visti gli ultimi risultati del Milan, credo che Mihajlović meriti un’altra chance.


di Cristofaro Sola