Cisal su Eni: contrari all’uscita da Versalis

Un errore la dismissione, da parte dello Stato, della controllata Versalis. Se Eni vuole abbandonare la Chimica, spetta al Governo garantire direttamente, magari attraverso la Cassa Depositi e Prestiti, investimenti, bonifiche e diritti dei lavoratori.

“Lo Stato deve assumersi la responsabilità politica delle gravi conseguenze legate all’eventuale cessione di Versalis a Sk Capital. Se la trattativa con Eni andasse a buon fine, si aprirebbero scenari preoccupanti sul fronte del mantenimento del piano industriale già redatto, delle bonifiche dei siti inquinati e del futuro dei lavoratori dell’azienda e dell’indotto”.

È quanto dichiara Francesco Cavallaro, segretario generale della Cisal, dopo il confronto con Massimo Pagliara, responsabile della segreteria nazionale di Fialc-Cisal. “Il fondo americano in predicato di divenire il nuovo azionista di controllo, legittimamente orientato al profitto, non dà alcuna garanzia sul futuro industriale e lavorativo di Versalis - conclude Cavallaro - Se Eni vuole cedere l’azienda, il Governo, eventualmente con la Cassa Depositi e Prestiti, deve intervenire a sostegno di un settore tornato in attivo dopo 20 anni, almeno fino alla completa realizzazione del piano industriale 2015-2018”.

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 21:47