Sbornia del 25 Aprile   e i problemi di sempre

Terminata la sbornia del 25 Aprile, sbornia a dir la verità molto ridotta a causa del trascorrere del tempo che ha eliminato molte certezze gran parte delle quali sbugiardate dai veri protagonisti di una Liberazione i cui interrogativi esistono ancora dopo 71 anni di bugie e mistificazioni, gli italiani hanno un unico desiderio: liberarsi dei tanti mestieranti della politica che hanno ridotto l’Italia nello stato di degrado nel quale si trova.

A tal proposito in occasione di questa festa, i tanti sopravvissuti non sopportano che i Partigiani espongano il Tricolore, bandiera che non appartiene a coloro che inneggiavano a Stalin e Togliatti, quest’ultimo vissuto con un unico desiderio, far rientrare l’Italia nel blocco sovietico, sciagura evitata da alcuni padri costituenti, primo fra tutti Enrico De Nicola, liberale illuminato.

I cosiddetti moderati, ridotti a dover conciliare il pranzo con la cena, sono incazzati a tal punto da disertare le urne, quando non decidono di sostenere il Movimento di Grillo, che dopo la scomparsa dell’ideologo Casaleggio si trova in una situazione di stallo. Non so se il combattente Salvini è convinto di tutto ciò che dice, ma una cosa è certa, il Pifferaio Fiorentino sta per combinarne un’altra delle sue, acconsentendo a che il made in Italy diventi ostaggio delle tante multinazionali che hanno un unico interesse: il guadagno miliardario a scapito dei cittadini che saranno costretti a nutrirsi di ogni genere di schifezze.

Mi auguro che tutto ciò che i media riferiscono non corrisponda al vero, così come mi auguro che i soldati italiani non vengano mandati allo sbaraglio in Libia per porre rimedio agli errori imperdonabili di Stati Uniti e Francia commessi in nome della funesta Primavera araba. Comunque per noi che viviamo nella Città Eterna devastata dall’incuria e dall’ormai dimenticato senso di civiltà dei romani stessi, a loro volta vittime delle gesta inqualificabili dei politici che si sono avvicendati alla guida del Comune da più di venti anni, non riusciamo a capire il perché il centrodestra, oltre che fare male a se stesso, trascura per incomprensibili dissidi interni l’interesse primario della media e piccola borghesia, ormai stufa di assistere a tante pantomime. Penso sia giunto il momento di fare chiarezza, in modo che la neo mamma Giorgia Meloni con l’aiuto di tutti, ivi compresi Bertolaso e Marchini, possa esprimere quel sentimento nazionale del cui recupero abbiamo bisogno tutti.

 

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 21:47