Bertolaso-Berlusconi: W la responsabilità!

Chapeau a Guido Bertolaso per l’autonomo passo indietro dalla candidatura a sindaco di Roma. La scelta di Alfio Marchini, effettuata con il suo convinto consenso e con il sostegno di Forza Italia segna, finalmente, un’insanabile rottura con il duo Salvini- Meloni. Vale, quindi, con maggior forza ciò che valeva prima: la necessità improcrastinabile di coagulare in Italia con maggiore incisività le forze politiche moderate che si riconoscono nel Partito Popolare Europeo, per recuperare un consenso elettorale disperso non di destra e non di sinistra rifugiatosi nell’astensionismo.

Il senso di responsabilità dell’ex capo della Protezione civile e la lucidità di Silvio Berlusconi sono prevalsi su tutto, emarginando qualsiasi interesse di piccolo cabotaggio espresso dagli irriducibili “lepenisti” di casa nostra. Non resta ora che battersi ventre a terra, lasciando da parte vecchie ruggini, antichi rancori e concorrere tutti a restituire Roma alla parte sana del suo elettorato. Con il gesto compiuto da Forza Italia, la città dovrà scegliere, serenamente, fra tre possibili candidati alla guida del Campidoglio: Marchini, Giachetti e Raggi. Una scelta che, per il valore che ha Roma nel contesto nazionale, lascerà un segno inconfondibile sullo scenario politico italiano in termini, quantomeno, di riaggregazione fra forze omogenee di Centro.

In tal senso, il primo effetto, non di poco conto, sarà la fine del perverso progetto renziano di dare vita al “Partito della Nazione” da lui vagheggiato, nella speranza di inglobare sotto le sue insegne quella parte moderata della classe dirigente e dell’elettorato distinta dalla sinistra e distante da qualsiasi forma di populismo antieuropeo.

Nel luglio del 1962, dopo dodici mesi di gestione commissariale, fu eletto sindaco in Campidoglio a capo di una prima giunta di centrosinistra, Glauco Della Porta. L’esperimento durò anche con il suo successore Amerigo Petrucci. Il 4 dicembre del 1963 si ebbe il primo governo nazionale di centrosinistra organico guidato da Aldo Moro. Chissà se anche questa volta Roma saprà essere, con un sindaco moderato, né di destra né di sinistra, un laboratorio nazionale di razionalizzazione politica. E chissà se Berlusconi, accogliendo l’umile, saggio, coraggioso passo indietro di Bertolaso, abbia fatto proprio un concetto del Mahatma Gandhi: “Nulla si ottiene senza sacrificio e senza coraggio. Se si fa una cosa apertamente, si può anche soffrire di più, ma alla fine l’azione sarà più efficace. Chi ha ragione ed è capace di soffrire alla fine vincerà”.

(*) Membro della Direzione nazionale Ppi - Membro Political Assembly Ppe

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 22:00