Ha ragione Fini

Piaccia o meno ma è stato (anche) Gianfranco Fini ad evidenziare il progetto di Matteo Salvini per Roma. Un progetto che, sin dalle sue origini, nascondeva in sé solo la volontà di oscurare definitivamente il peso politico di Silvio Berlusconi.

Prendiamo “Il Messaggero” di sabato scorso a pagina 9: “A Salvini – sostiene Fini – non è mai interessato vincere a Roma. Basti pensare che le primarie della Lega le vinse Alfio Marchini e Salvini disse: non se ne parla proprio. Il leader leghista ha utilizzato l’ambizione della Meloni per mettere il baricentro della coalizione sulle posizioni del Carroccio. E per spingere Berlusconi in una posizione subordinata”.

A pensarci bene, Berlusconi, Meloni e Salvini (quest’ultimo ben consapevole che il suo “Noi per Salvini”, nella Capitale, conta poco più che un’inezia) avevano fatto un accordo sul nome di Guido Bertolaso quale candidato a sindaco. Subito dopo i dubbi e la Lega che allestisce gazebo per chiedere il parere “della gente”: la quale, inaspettatamente, fa sapere a Salvini che il candidato più gradito è Marchini e che Giorgia Meloni risulta essere al quinto posto tra le preferenze dei partecipanti alla consultazione. E lui, Salvini, fa sapere che “manco ci pensa”: novello pentastellato che se ne frega del volere popolare da lui stesso convocato a decidere.

Per ritornare a Fini ed alla sua intervista al Messaggero, Giorgia Meloni (secondo l’ex presidente della Camera) si è candidata “per rafforzare il suo partito. Il che è legittimo. Ma è caduta nella trappola di Salvini”.

E quest’ultimo ci ha costretto, a sua volta, a dare ragione a Fini.

Aggiornato il 06 aprile 2017 alle ore 17:18