Occhio all’astuzia del Premier Renzi

È sul referendum di ottobre che il fronte del “no” deve organizzarsi alla perfezione, senza tralasciare ogni pur minimo dettaglio. Il Premier, infatti, avviando per parte sua l’iniziativa a favore dello sgorbio di riforma approvata, ha fatto capire che utilizzerà tutto il potere e i mezzi di cui dispone per evitare la sconfitta. E gli annunci sulla legge di stabilità 2017 lo testimoniano.

È chiaro dunque che, conoscendo Renzi, da ora ad allora (cioè a ottobre prossimo), comitati, gruppi, circoli e quanto altro dalla parte del Presidente del Consiglio, potranno contare sul sostegno dei mezzi di cui dispone solo chi governa per accaparrarsi consensi. Per questo invitiamo il fronte del “no” non solo ad essere compatto, ma a non farsi tentare dai distinguo che possono nascere dalla diversa appartenenza politica di tutti quelli contrari alla riforma costituzionale.

Tra i favorevoli al no, infatti, albergano grillini e leghisti, Sinistra ecologia e libertà, Fratelli d’Italia e Forza Italia, intellettuali di sinistra e di destra, giuristi di un fronte e giuristi dell’altro, ed è proprio su questa diversità che cercherà di fare leva l’astuzia di Renzi. Va da sé, infatti, che sia più difficile coordinare e tenere unito un fronte composto da persone che politicamente non si amano, piuttosto che uno legato e collegato dalla voglia di mantenere potere e leve di comando. Con Renzi si schiererà compattamente tutta l’informazione amica, la Rai (bisognerà vigilare) sarà invasa in ogni occasione da personaggi ad hoc pronti a sostenere il sì alla riforma. Insomma, c’è da aspettarsi il dispiegamento totale e massiccio dell’armamentario renziano.

Ecco perché il movimento contrario dovrà essere così bravo da sapersi non solo unire, ma raccordarsi alla perfezione secondo un fil rouge che esuli dalle diversità politiche dei sostenitori. Bisognerà fare appello a tutta quella stampa libera affinché sappia spiegare con precisione il testo della riforma in ogni dettaglio, rilevandone gli effetti finali, in un caso come nell’altro. Bisognerà che anche il fronte del “no” mandi in pubblico i migliori esperti per rappresentare ai cittadini i grandi rischi in caso di approvazione della proposta Boschi/Renzi. Bisognerà istituire un comitato di coordinamento unico del “no” e per questo lasciare da parte ogni diversa visione delle strategie politiche e delle appartenenze partitiche.

In buona sostanza, in questa e solo in questa occasione, tutti i contrari a una riforma che ferirebbe mortalmente la democrazia se approvata devono dare prova di grande e convinta unità d’intenti. Se sarà così non vi è dubbio che vinceranno i no, vista la vastità potenziale dello schieramento, altrimenti l’astuzia di Renzi e della sua corte avranno buon gioco a vincere e celebrare un trionfo che, al contrario, rappresenterà il funerale della democrazia compiutamente intesa.

Per questo e per evitare di perdere l’occasione non solo di mandare a casa questo Governo, ma di far scattare una riforma che ci consegnerebbe a vita nelle mani del Premier, lanciamo un accorato appello di unità “tout court” a tutti quelli che amano la democrazia e la libertà. Non importa di quale partito siano, importa che per una volta e tutti insieme siano vicini nel respingere un rischio e un pericolo che l’Italia non merita davvero di correre!

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 22:01