Ilona Staller fa la fine di Lev Trockij

lunedì 30 maggio 2016


Nell’album di famiglia radicale non c’è posto per l’ex porno diva. Quando Lev Trockij, figura di primo piano della Rivoluzione d’Ottobre, già Presidente del Soviet di Pietrogrado nonché fondatore dell’Armata Rossa, cadde in disgrazia presso Stalin, scomparve da tutte le foto che lo ritraevano accanto a Lenin.

Hanno ragione da vendere i radicali quando osservano come nelle ricostruzioni proposte dai quotidiani nei giorni immediatamente successivi alla sua morte, Marco Pannella sia stato mutilato e parodiato. La reliquia che è stata confezionata alla bell’e meglio ad uso e consumo dei lettori è stata difatti depurata dai motivi pannelliani più controversi. Chi può sentirsi a disagio nel celebrare esclusivamente il protagonista dei diritti civili?

Le cose si sarebbero invece complicate se si fosse ricordato il Pannella che con i radicali proponeva nel 2000 un pacchetto di 20 quesiti referendari, “liberali e liberisti”, come si disse allora, che riguardavano, tra l’altro, il famoso articolo 18, il sostituto d’imposta, le pensioni di anzianità, il servizio sanitario nazionale, il monopolio Inail e le trattenute sindacali.

All’opera di occultamento, però, hanno partecipato gli stessi radicali. “Come è stato l’ultimo saluto?”, è stato chiesto a Ilona Staller, indimenticabile pornostar dagli anni Ottanta ai Novanta con il nome d’arte di Cicciolina. Triste la risposta: “Emma Bonino è stata gentile. Molti, invece, non mi hanno nemmeno salutata”. “Magari non l’hanno riconosciuta”, ha chiosato il giornalista Alessandro Trocino sul Corriere della Sera. “Non credo”, conclude laconica la Staller.

E sì che questo trattamento non l’avrebbe meritato, se non altro per le oltre 20mila preferenze che Ilona Staller si guadagnò e portò in dote al Partito Radicale nelle elezioni politiche del 1987, risultando seconda solo a Pannella. Non solo quindi fuori dalla casa radicale, ma anche al suo interno sono all’opera forbici e bianchetto per espungere dall’album di famiglia la Staller, che Sciascia, Tortora e finanche Pasolini possono, e ci mancherebbe altro, essere portati sugli scudi, che nessuno storcerebbe il naso, ma l’ex regina dell’hardcore sembra troppo anche per i (un tempo?) trasgressivi radicali.


di Luca Tedesco