Un aforisma, un commento

“La passerella che Christo ha installato sul Lago d’Iseo non è un omaggio alle arti, ma agli arti. In particolare dei piedi”.

Una componente dell’arte è certamente lo stupore che essa sa generare, ma non tutte le cose che generano stupore sono, per ciò stesso, opere d’arte. Non a caso il termine “installazione” lascia spesso da parte il concetto di arte perché il suo scopo è semplicemente quello di porre in essere qualcosa di diverso dall’ordinario, qualcosa che nessuno si aspetta e che, alla fine, fa parlare di sé. In definitiva questo genere di cose si propone come un genere speciale di impresa commerciale e di “eventi” che possono anche risultare divertenti e alternativi, per i bambini, al luna-park o, per gli adulti, come antidoto alla noia per mezzo di cose inusuali.

Francamente, esibizioni di questo genere non mi sembrano degne di troppo clamore, nemmeno in una società, come l’attuale, in cui ciò che è grande o, per meglio dire, grosso, diviene un attrattore irresistibile per masse oceaniche di gente mossa dal solo impulso dell’“esserci”, armata dello smartphone d’ordinanza per scattare foto che nessuno guarderà mai. Quanto alla creatività di installazioni del genere la loro ideazione non sembra particolarmente sconvolgente: ci vuol poco ad immaginare, per esempio, un grosso papillon di sessanta metri posto alla sommità della Torre Eiffel, oppure un enorme orecchio di 30 metri accanto alla Scala o un mano alta 30 metri posta a fianco della Torre di Pisa, come a sorreggerla.

Ma il coraggio, si fa per dire, di realizzare cose simili non è certamente facile da trovare e, dunque, in questo senso, chapeau a Christo e ai suoi soci d’affari. Peccato, però, che quasi tutti i visitatori, venuti anche da molto lontano, non sappiano nemmeno che attorno al Lago d’Iseo vi sono chiese e palazzi che ospitano opere meno ingombranti e voluminose ma anche più vicine a ciò che consideriamo arte, fra cui le opere del Romanino, come la Madonna della Neve a Pisogne, o la ricca raccolta di Palazzo Tadini a Lovere, con opere di Canova e Jacopo Bellini. Montisola, cioè l’approdo della passerella di Christo, è un’antica isola di pescatori e di produttori di reti per la pesca. Ma nessuno di loro è mai riuscito a catturare tanti pesci quanti ne sta catturando una semplice striscia di moduli di polistirolo.

 

Aggiornato il 06 aprile 2017 alle ore 17:21